Sellafield fa paura: nel deposito di scorie nucleari c’è una fuga di materiale radioattivo
La chiamano "Narnia nucleare": perché se da un lato è vero che Sellafield garantisce a una buona fetta di popolazione inglese lavoro e stipendio (superiore alla media), dall'altro resta uno dei siti nucleari più tossici di tutta Europa col più grande deposito di plutonio del pianeta. Questo elemento conserva la sua carica radioattiva per oltre 20 mila anni!
La discarica nucleare si trova sulla costa della Cumbria, nella parte nord-occidentale dell'Inghilterra: sono 6 km quadrati di superficie, dove lavorano 11 mila persone. Vi arrivano rifiuti radioattivi da smaltire dal 1959 e si prevede che resterà in funzione almeno fino al 2130.
Un'inchiesta del Guardian che ha reso necessario un anno di lavoro ha messo in luce i lati oscuri di questo sito. Nuclear Leaks ha fatto delle scoperte sulla sicurezza della discarica: sono emersi problemi di hackeraggio informatico e di possibile contaminazione radioattiva, molto rischiosa per la popolazione.
Il lato oscuro di Sellafield
A Sellafield arrivano scorie radioattive anche dall'Italia e un'inchiesta del Guardian si è soffermata proprio sullo spostamento e la gestione di questi rifiuti tossici. L'impianto è fondamentale nell'economia del suo Paese, ma è sicuro? La cosiddetta "Narnia nucleare" gestisce anche i piani di emergenza in caso di attacco da parte di un Paese straniero e in caso di disastro. Quest'ultimo aspetto in particolare ha generato non poche tensioni diplomatiche con le vicine Norvegia e Irlanda. Se ci fosse un incidente la nube tossica arriverebbe sicuramente anche lì, generando danni incontenibili. Non a caso, proprio l'Irlanda ha sottoposto alle Nazioni Unite già nel 2006 la pericolosità dell'impianto.
Il primo campanello d'allarme, che oggi preoccupa non poco, è una fuoriuscita di liquido radioattivo da un enorme silo di scorie che potrebbe inquinare le acque sotterranee. Sono emerse delle crepe in un serbatoio di fanghi tossici all'interno di un edificio fatiscente noto come Magnox swarf storage Silo – MSSS. La vasca di contenimento di rifiuti radioattivi è nota come B30, chiamata dai lavoratori "Dirty 30".
Da non sottovalutare c'è poi il sistema informatico. Il servizio del Guardian ha rivelato insabbiamenti e hackeraggi da parte di Cina e Russia, violazioni cominciate addirittura nel 2015 che hanno compromesso il monitoraggio di diverse attività sensibili: lo spostamento di rifiuti radioattivi, eventuali perdite di materiale pericoloso, il controllo degli incidenti.
Un portavoce ha dichiarato: "Alcune questioni specifiche sono oggetto di indagini in corso, quindi non siamo in grado di commentare ulteriormente in questo momento". L'Ufficio per la regolamentazione nucleare (ONR) ha confermato che Sellafield non ha standard informatici adeguati e ha ammesso delle carenze, ma ha rifiutato di commentare le violazioni o le accuse di "insabbiamento", impegnandosi comunque a intraprendere una maggiore attività di controllo.