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Sei turisti morti per avvelenamento da metanolo in ostello in Laos, chiusa fabbrica di Vodka e Whisky

La polizia locale ha arrestato il proprietario della fabbrica, imposto la chiusura del capannone di produzione e vietato la vendita dell’alcol prodotto in loco. Il direttore dell’ostello ha ammesso di aver distribuito shottini gratuiti di Vodka la notte in cui decine di turisti si sono sentiti male.
A cura di Antonio Palma
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L'ostello sotto inchiesta
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Nuova svolta sul drammatico avvelenamento di massa da metanolo in un ostello della località turistica di Vang Vieng, in Laos, in cui sono morti sei turisti occidentali. Le indagini della polizia locale infatti hanno portato all’individuazione della fabbrica da cui sarebbero arrivate le bottiglie di alcol con metanolo serviti ai clienti dell’ostello.

Secondo gli inquirenti, infatti, il piccolo stabilimento, situato fuori dalla capitale Vientiane, aveva prodotto la Vodka e il Whisky serviti nelle ore immediatamente precedenti alla scoperta dell’avvelenamento di massa e ai ricoveri dei turisti. La polizia del Laos ha arrestato il proprietario della fabbrica, imposto la chiusura del capannone di produzione e vietato la vendita dell’alcol prodotto in loco.

Il Dipartimento per gli alimenti e i farmaci del Ministero della Salute del Laos ha dichiarato che l'impianto non potrà più operare e che le bevande rimarranno vietate "finché il produttore non migliorerà il processo di produzione in fabbrica per garantire sicurezza e qualità secondo gli standard".

L’arresto è solo l’ultimo di una serie di fermi scattati dopo la morte dei sei turisti. Il proprietario è stato bloccato dalla polizia insieme ad altri tre cittadini stranieri che lavoravano al Nana Backpackers Hostel. Si tratta di due uomini indiani di 24 e 30 anni e di una donna filippina di 35 anni. In precedenza erano stati già arrestati otto vietnamiti membri dello staff della struttura ricettiva.

Il direttore dell'ostello aveva ammesso di aver distribuito shottini gratuiti di Vodka a circa 100 ospiti come gesto di ospitalità la notte in cui decine di turisti si sono sentiti male ma aveva negato che i malesseri potessero essere collegati con la bevanda. L’uomo infatti aveva sottolineato di aver acquistato l'alcol da un distributore certificato e che nessuno dello staff aveva alterato il prodotto. Proprio quella marca però ora è al centro del sequestro da parte delle autorità locali dopo un controllo degli ispettori sanitari e della polizia.

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