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Sei leoni avvelenati e fatti a pezzi: l’orrore nel parco nazionale in Uganda

L’orribile scena scoperta dalle guardie del parco. Intorno ai leoni rivenuti anche otto avvoltoi morti, prova di un possibile avvelenamento dei felini da parte di persone sconosciute. Dato che mancano alcune parti del corpo dei leoni, le autorità sospettano il traffico illegale di specie selvatiche.
A cura di Antonio Palma
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Sei leoni morti e smembrati circondati dalle carcasse di avvoltoi morti, è la terribile scena che si sono ritrovati davanti nelle scorse ore i guardiani del parco nazione Queen Elizabeth in Uganda. Le tracce della pesante mano dell’uomo nella strage dei grossi felini è evidente secondo le autorità locali che sospettano un avvelenamento collettivo dei leoni. Il drammatico rinvenimento venerdì pomeriggio quando alcuni addetti dell'Uganda Wildlife Authority si sono imbattuti nelle carcasse dei leoni con la maggior parte delle parti del corpo mancanti e circondati da avvoltoi morti.

Proprio la presenza degli uccelli morti suggerisce che i leoni potrebbero essere stati avvelenati, secondo i funzionari del Paese africano per i quali alla base della morte dei leoni non può essere escluso il traffico illegale di animali selvatici, una delle piaghe del Paese. Le autorità ugandesi hanno condannato apertamente l’accaduto ma hanno anche voluto rassicurare sul fatto che il parco e la sua fauna sono ancora al sicuro.

“L'Uganda Wildlife Authority è rattristata di annunciare la morte di sei leoni nel Queen Elizabeth National Park. Le carcasse dei leoni sono state trovate ieri sera nel settore di Ishasha con la maggior parte delle parti del corpo mancanti” spiega una nota dell’autorità locale, rivelando: “Otto avvoltoi morti sono stati trovati anche sulla scena che indica un possibile avvelenamento dei leoni da parte di persone sconosciute. Dato che mancano alcune parti del corpo dei leoni, non possiamo escludere il traffico illegale di specie selvatiche", Sul caso è sta aperta una inchiesta ma purtroppo simili casi non sono rari. La stesa agenzia ha registrato oltre 350 incidenti di bracconaggio nei suoi parchi tra febbraio e maggio 2020.

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