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Sei cercatori d’oro uccisi in Amazzonia dagli indios: “Erano nel nostro territorio”

I cercatori uccisi con archi e frecce da una tribù del popolo yanomami che da tempo lotta contro l’invasione del loro territorio da parte di avventurieri.
A cura di A. P.
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Di loro si erano perse le tracce dopo che si erano avventurati nel cuore della foresta amazzonica, al confine tra Brasile e Venezuela, in cerca d'oro e per questo erano stati considerati dispersi. In realtà i sei avventurieri sono stati uccisi dagli indios delle popolazioni locali con archi e frecce. Come raccontano i media brasiliani, a rivelarlo sono stati alcuni membri dell’Associazione del popolo yanomami rivendicando la legittima difesa perché i sei cercatori d'oro avevano invaso i loro territorio. Da tempo infatti la zona è considerata  protetta dal governo brasiliano ma molti cercatori  lavorano comunque illegalmente.

"Non sappiamo cosa sia successo, sapremo la ragione del conflitto quando arriveremo al villaggio, ci vorranno giorni", hanno spiegato le autorità statali senza sbilanciarsi sull'accaduto. Il conflitto tra ricercatori d'oro e gli yanomami, una delle più grandi tribù dell’Amazzonia, va avanti da tempo dopo che gli indios sono stati decimanti da malattie letali che non conoscevano e dall'inquinamento di fiumi e foreste  a causa delle tecniche di estrazione dell'oro. L'incidente si è verificato all'inizio di novembre nella remota regione di Homoxi, nello stato brasiliano di Roraima. Ad indicare il luogo, in una zona isolata a 16 chilometri dalla comunità Xereu II, sono stati gli stessi indios.

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