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Conflitto Israelo-Palestinese

Secondo l’Onu non ci sono abbastanza sacchi per i morti di Gaza

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, non ci sono più sacchi per le vittime degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Sono 14 i membri dello staff dell’Unrwa per gli sfollati palestinesi ad essere stati uccisi nei bombardamenti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Non ci sono abbastanza sacchi per i morti di Gaza. A dirlo è l'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel suo ultimo report sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania, lì dove i civili palestinesi stanno pagando il prezzo più alto della guerra tra Hamas e Israele. Dopo una notte di bombardamenti violentissimi, Gaza si prepara al suo quinto giorno senza elettricità in seguito all'annuncio di Tel Aviv sull'assedio totale della Striscia.

Gli ospedali sono all'orlo del collasso, così come i servizi idrici e igienici. La popolazione di Gaza ha (da sempre) un'accesso limitato all'acqua potabile, il cui utilizzo è stato quasi del tutto interrotto da Israele negli ultimi giorni. Il tutto aggrava anche l'insicurezza alimentare della popolazione. L'Onu ha ricordato la difficile situazione degli sfollati, per i quali avrebbe dovuto essere aperto il valico di Rafah intorno alle 9 di questa mattina.

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Il valico con l'Egitto è però rimasto chiuso e per il momento non è stato raggiunto neppure un accordo sul cessate il fuoco, anche se inizialmente era stata diffusa la notizia su una tregua di 5 ore poi smentita da Israele. Sono 600.000, secondo l'Onu, le persone che si trovano nell'area centrale, a Khan Yunis e nei pressi di Rafah, che hanno dovuto lasciare la loro casa.

In 400.000 si trovano in strutture dell'Unrwa. Un numero, secondo l'agenzia, molto al di sopra delle capacità di assistenza dello staff. "Non riusciamo – ha spiegato l'Unrwa – ad offrire a tutti assistenza significativa nei nostri rifugi, con cibo, acqua e supporto psicologico".

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Almeno 14 membri dello staff dell'Unrwa sono stati uccisi nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ma il numero è probabilmente molto più alto stando a quanto riferisce l'Organizzazione delle Nazioni Unite. Ci sono 23 segnalazioni confermate, secondo l'Onu, di strutture per gli sfollati palestinesi colpite dagli attacchi aerei israeliani degli ultimi giorni.

Secondo quanto raccontano i medici sul posto, gli obitori degli ospedali sono troppo piccoli per ospitare tutte le salme e per questo vengono utilizzati i freezer dei furgoncini dei gelati o del cibo delle attività commerciali della zona per conservarli. Ci sono numerosi morti e feriti sotto le macerie, mentre altri sono sepolti in diverse fosse comuni. Le autorità della Striscia di Gaza hanno dichiarato che ad Al Mamlaka sono state sepolte 100 persone in una fossa. Molti corpi non sono stati identificati, proprio a causa del sovraffollamento degli obitori della regione.

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