Secondo le intelligence internazionali la Russia non ha un comandante sul campo in Ucraina
Mentre infuria la guerra tra russi e ucraini, le intelligence internazionali si muovono per capire quali saranno gli andamenti del conflitto e in particolare quali possono essere le prossime mosse di Putin. Secondo fonti americane di alto rango, citate dal New York Times, la Russia starebbe portando avanti la sua campagna militare in Ucraina senza un comandante centrale di guerra sul terreno e con le truppe di aria, terra e acqua che si muovono in modo non sincronizzato.
Oramai sono settimane che l'intelligence internazionale si attende che venga fuori un comandante, ma la logistica sembra rimanere inappropriata. Secondo i funzionari americani guidare un'attacco da lontano è infatti molto difficile, soprattutto perché ai militari di Mosca è stato insegnato di non fare alcuna mossa senza le istruzioni specifiche di superiori.
Nel frattempo, però, la Russia starebbe redistribuendo parte delle sue forze dalla Georgia per rinforzare l'invasione. A riferirlo è il ministero della Difesa britannico, secondo cui tra le 1.200 e le 2.000 di queste truppe russe saranno riorganizzate in tre battaglioni tattici. Una mossa, che secondo gli inglesi, non sarebbe stata pianificata prima e sarebbe indicativa delle troppe perdite e le troppe defezioni avute durante l'attacco. Per il Pentagono tutto ciò porterà probabilmente a un conflitto "più ampio e lungo" di quanto si poteva prevedere qualche settimana fa. Questo, però, soprattutto grazie alla strenua resistenza degli ucraini nel Donbass. Proprio quella regione, dove, comunque, diversi separatisti chiedono un referendum per essere annessi dalla Russia.
Secondo un alto funzionario della Difesa americana "gli ucraini conoscono molto, ma molto bene il territorio. Hanno ancora molte forze là e combattono duramente per quella zona. Solo perché i russi danno la priorità e dispiegano più truppe ed energia in quella regione, non significa che per loro sarà facile". Gli fa eco a Sky News Ben Wallace, segretario della Difesa britannico, secondo cui "il presidente Putin non è più quella forza che era. Ora è un uomo in gabbia, nella gabbia che si è costruito da solo". "I suoi soldati – aggiunge – sono allo stremo, hanno avuto perdite significative. La reputazione di questo grande esercito russo è stata distrutta" e il leader del Cremlino "non solo ora dovrà vivere con le conseguenze di ciò che ha fatto in Ucraina, ma anche con le conseguenze di ciò che ha fatto al suo stesso esercito".