“Se la Cina manda le armi a Putin rischio guerra su scala globale”: parola del capo del Pentagono
Se la Cina fornirà o ha già fornito in passato armi alla Russia c'è il rischio che il conflitto diventi più ampio. Parola del capo del Pentagono Lloyd Austin, che, durante un'audizione ieri al Congresso, come riportano i media americani, ha dichiarato che gli "Usa stanno monitorando molto da vicino la questione".
Al momento non ci sono prove che Pechino abbia fornito armi a Mosca, ma questo "prolungherebbe il conflitto e certamente amplierebbe la guerra potenzialmente non solo nella regione ma a livello globale".
Le affermazioni di Austin arrivano dopo che nei giorni scorsi il New York Times aveva pubblicato una inchiesta, secondo la quale Pechino avrebbe venduto droni e loro componenti a Mosca per un valore di almeno 12 milioni di dollari, cifra di certo non esorbitante che tuttavia dimostrerebbe che sarebbe in atto un sostegno militare da parte del gigante asiatico alla Russia.
I due Paesi sembrano comunque più vicini che mai dopo l'incontro a Mosca tra il presidente cinese Xi e il leader del Cremlino. A conferma di ciò, sempre oggi Pechino ha difeso la sua posizione sulla guerra in Ucraina, accusando gli Stati Uniti di "ostacolare" gli sforzi per i colloqui di pace.
Cina e Russia, si legge in una nota congiunta, dopo l'incontro si sono dette a favore dei colloqui di pace come metodo di risoluzione della crisi, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, secondo cui Pechino "ha svolto un ruolo costruttivo. Gli Stati Uniti non solo gettano benzina sul fuoco, ma ostacolano anche gli sforzi di altri Paesi per promuovere i colloqui di pace. Che intenzioni hanno?".
Addirittura, sempre Mao Ning, in risposta a una domanda sulle critiche degli Stati Uniti ai rapporti tra Mosca e Pechino provenienti dalla Casa Bianca ha definito i rapporti tra i due Paesi come "un'amicizia tra gentiluomini", in contrasto con la "prepotenza" di Washington. "Le relazioni tra Russia e Cina si fondano sul non allineamento, sul non confronto e sul non prendere di mira terze parti", ha concluso.