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Scrive: “Carola Rackete ha importato assassini”. Perquisita casa del leader estrema destra tedesco

La casa di Bjorn Hoecke, leader di Alternative fur Deutschland, partito di estrema destra tedesco alleato in Parlamento europeo della Lega di Matteo Salvini, è stata perquisita da parte della polizia che intende verificare se avesse effettivamente scritto su Facebook che Carola Rackete ha importato torture, violenza sessuale, traffico umano e omicidio.
A cura di Davide Falcioni
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La casa di Bjorn Hoecke, leader di Alternative fur Deutschland, partito di estrema destra tedesco alleato in Parlamento europeo della Lega di Matteo Salvini, è stata sottoposta a una perquisizione da parte della polizia che intende verificare chi aveva scritto alcuni post diffusi sui canali social del politico. Come reso noto dal pm della procura di Muhlhausen, competente per le indagini su Hoecke, al centro dell’indagine ci sono gli insulti indirizzati a Carola Rackete, la comandante dalla nave Sea Watch protagonista di alcuni salvataggi di migranti naufragati nel Mar Mediterraneo. La capitana della nave tedesca – in particolare – è stata raffigurata in un post di Hoecke recante la scritta: "Ho importato torture, violenza sessuale, traffico umano e omicidio". Il non solo riferisce delle totali falsità generalizzando dei luoghi comuni sui migranti, ma accusa addirittura la stessa Rackete di essersi macchiata del reato di favoreggiamento ai presunti criminali.

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La perquisizione della polizia, come confermato dalle autorità tedesche, ha avuto luogo nei giorni scorsi. Lo scorso dicembre, la commissione Giustizia del Parlamento regionale della Turingia aveva già sospeso l’immunità parlamentare di Hoecke per permettere l'avvio di un’altra inchiesta nei suoi confronti. Hoecke non è solo il leader del principale partito dell’estrema destra tedesca, ma anche de l’Ala, ovvero la corrente ultra-nazionalista di Afd considerata apertamente estremista. Il partito è anche stato messo sotto sorveglianza dei servizi segreti lo scorso marzo. L'uomo era già balzato agli "onori" delle cronache quando, tre anni fa, definì “una vergogna” il memoriale dell'Olocausto di Berlino. Il leader di spicco dell'ultradestra viene ancora ritenuto “vicino” all'ideologia e ai cavalli di battaglia del Terzo Reich. Ragioni che hanno spinto le autorità tedesche a indagare fino in fondo alla vicenda delle calunnie nei confronti della capitana Rackete.

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