Scoperti più di 300 corpi nelle fosse comuni negli ospedali a Gaza: “Sepolti vivi o giustiziati”
L'ONU ha chiesto che venga realizzata un'indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di Gaza, con l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani che si è detto "inorridito" dalla distruzione dell'ospedale Shifa di Gaza e del complesso medico Nasser di Khan Yunis.
In un comunicato stampa, l'Alto Commissario Volker Türk ha sottolineato la necessità di "indagini indipendenti, efficaci e trasparenti" nel "clima prevalente di impunità" all'indomani della scoperta delle fosse comuni a Gaza, dove sarebbero stati ritrovati in totale circa 300 corpi, sottolineando che "gli ospedali hanno diritto a una protezione molto speciale ai sensi del diritto internazionale umanitario. E l’uccisione intenzionale di civili, detenuti e altre persone fuori combattimento è un crimine di guerra".
Gli operatori della Protezione civile di Gaza, in seguito al ritiro delle forze israeliane dall'area all'inizio di questo mese, hanno scoperto nei giorni scorsi la fossa comune presso l'ospedale nella città di Khan Younis, nel sud di Gaza. Il colonnello Yamen Abu Suleiman, capo del Dipartimento a Khan Younis, ha spiegato alla CNN che martedì sono stati scoperti altri 35 corpi presso il complesso medico Nasser, portando il totale a 310. Circa 73 corpi sono stati scoperti lunedì, ha aggiunto, sottolineando che alcuni dei cadaveri erano stati trovati con mani e piedi legati, "e c'erano segni di esecuzioni sul campo. Non sappiamo se sono stati sepolti vivi o giustiziati. La maggior parte sono decomposti".
L'emittente a stelle e strisce non è stata in grado di confermare le dichiarazioni di Suleiman, ma ha ricordato che Raed Saqr, portavoce della Protezione civile di Khan Younis e capo della missione di ricerca, aveva rivelato che stavano cercando i corpi di 400 persone scomparse dopo la partenza dell’esercito israeliano, il 7 aprile scorso. Dopo il ritiro dell'Idf da Khan Younis, infatti, molti palestinesi sono tornati in città a cercare i propri cari. "Abbiamo informazioni che mancano all'appello tutte queste persone e stiamo continuando a cercarne i corpi". Di alcuni i parenti aspettano informazioni dallo scorso gennaio.