Scontro tra Usa e Russia sulla crisi in Iran. Tillerson: “Deluso dall’Europa”
Russia e Stati Uniti ancora una volta divisi sul Medio Oriente, luogo di confine in cui i due soggetti politici si sono confrontati solo di recente, e a più riprese, sulla Siria. Ora causa dello scontro diplomatico è l'Iran, paese sconvolto da proteste iniziate il 28 dicembre e che hanno lasciato sul suolo 22 morti e diversi feriti. "Il mondo sta guardando", aveva intimato il Presidente Usa Donald Trump all'esecutivo guidato da Rouhani. Un' "osservazione" a cui ha fatto seguito la decisione di rivedere gli Accordi sul nucleare iraniano, firmati nel 2015 in presenza di Cina, Russia, Francia e Germania, oltre gli States, ovviamente. A riferirlo è stato il Segretario di stato Usa, Rex Tillerson, all'Associated Press: "Il presidente ha detto che correggerà l'accordo con l'Iran o lo annullerà. Stiamo cercando di onorare la promessa di correggerlo".
La reazione, non la prima, è arrivata dalla Russia, che durante il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riunitosi per l'emergenza Iran, ha chiesto attraverso le parole del suo ambasciatore Vassily Nebenzia: "Perchè gli Stati Uniti, un membro permanente delle Nazioni Unite e uno degli autori della carta delle Nazioni Unite, vuole mettere a rischio l'autorità del Consiglio di Sicurezza quale organo principale il cui compito è quello di mantenere la pace e la sicurezza a livello internazionale?". Alle accuse mosse agli Usa di mettere a rischio il principio di sovranità degli stati ha invece risposto Nikki Haley, ambasciatrice degli Stati Uniti, che ha spiegato che: "Non rimarremo in silenzio. Nessun tentativo di chiamare i manifestanti delle marionette nelle mani dei poteri stranieri cambierà la nostra posizione. Il popolo iraniano conosce la verità, noi la conosciamo. Niente impedirà agli Stati Uniti di essere solidali con loro".
La posizione dell'Europa, invece, non è piaciuta agli Stati Uniti, che hanno accusato ancora una volta i partner del Vecchio continente di "morbidezza". Ad ammetterlo è stato proprio Tillerson, che si è detto "deluso dall'Unione europea perché non ha preso una posizione più netta". Nel corso del Consiglio di sicurezza Francois Delattre, rappresentante della Francia, aveva precisato che ad occuparsi della questione iraniana deve essere prima di tutto l'Iran, alludendo probabilmente alla necessità di frenare certo "interventismo" di parte americana.
E a proposito dell'Iran, prova ad offrire una sintesi della giornata nel Palazzo di vetro proprio il Ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, che via Twitter scrive: "Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha respinto il tentativo sfacciato degli Usa di stravolgere la sua mission. La maggioranza ha sottolineato la necessità di attuare pienamente gli Accordi sul nucleare iraniano e di astenersi dall'interferire negli affari interni di altri paesi".