Scontri tra militanti di estrema destra e antifascisti: decine di feriti
Scontri tra i membri del Traditionalist Worker Party e un gruppo di oppositori intervenuti per cercare di bloccare la manifestazione dei militanti del partito. Dieci feriti, alcuni dei quali trasportati in ospedale per le cure mediche del caso, è questo il bilancio provvisorio del contrasto avvenuto ieri a Sacramento, California.
Il Traditional Worker Party è un partito nato nel gennaio 2015 vicino all'estrema destra americana, stando alla classificazione del Southern Poverty Law, e avrebbe lo scopo di "indottrinare gli studenti universitari e delle scuole superiori al nazionalismo bianco". Per contrastare le ideologie propugnate dal partito nazionalista, alcuni oppositori hanno quindi cercato di bloccare lo svolgimento della manifestazione regolarmente autorizzata. Secondo il resoconto della polizia locale, alcuni gruppi antifascisti si sarebbero quindi presentati in anticipo rispetto all'orario di partenza della manifestazione per cercare di impedirne lo svolgimento. I membri del Traditional Worker Party radunati nel luogo dell'appuntamento erano poche decine, mentre i gruppi di contestatori contavano circa 300 unità.
Uno scontro violento, a suon di calci, pugni, bastoni e coltelli. Difficile separare i due gruppi, la polizia ha impiegato un po' di tempo cercando di sedare gli animi e riportare la situazione alla normalità. In tutto, circa una decina di persone sono rimaste ferite, alla fine della mega-rissa i poliziotti avrebbero anche trovato a terra un'arma carica, di ignota appartenenza. Stando ai rilievi, l'arma non avrebbe sparato alcun colpo durante gli scontri.
Lo scorso marzo il leader del Traditional Worker Party, Matthew Heimbach, è stato citato in causa e accusato di aver aggredito una manifestante che protestava contro il candidato repubblicano Donald Trump, durante un evento in Kentucky. La causa è ancora oggi pendente.
