Scontri in Francia dopo morte di Nahel, ritorna la calma dopo il caos. Macron: “Ristabilire l’ordine”
Prima notte senza violenze in Francia dopo cinque giorni di scontri scoppiati in tutto il Paese in seguito all'uccisione da parte di un agente di polizia del 17enne Nahel a Nanterre, alle porte di Parigi.
Disordini ancora a Parigi e Lione
Il numero di arresti nella notte tra domenica e lunedì è diminuito drasticamente (ne sono stati in totale 157) e non sono stati segnalati incidenti di rilievo. Tuttavia, tensione tra manifestanti e polizia si è avuta nei quartieri parigini di Chaudron, Camélias e Trinité, dove fino alle due sono stati lanciai sassi, bottiglie e molotov. Secondo Idriss Rangassamy, segretario regionale della National Police Alliance, i rivoltosi erano più di "cinquanta persone, tra cui molti giovani divisi in piccoli gruppi non strutturati".
In altri sei comuni della Regione sono stati incendiati bidoni della spazzatura e alcuni veicoli ma "senza scontri", precisa la prefettura di Reunion che ha contato 53 incendi in tutta l'area. A Lione un gruppo di estrema destra è stato respinto dalle forze dell'ordine con gas lacrimogeni a Place des Terreaux, provenivano dal Vieux – Lyon. A riferirlo è il quotidiano locale Le Progres che parla di un centinaio di militanti.
Oggi incontro di Macron con i presidenti di Senato e Camera
Oggi, intanto, dopo il vertice all'Eliseo di ieri con il premier Elisabeth Borne e sette ministri per fare il punto sui disordini, il presidente Emmanuel Macron riceverà presidenti del Senato e dell'Assemblée nationale, la Camera dei deputati transalpina, mentre domani, martedì 4 luglio, dovrebbe incontrare sempre all'Eliseo oltre 220 sindaci dei comuni più colpiti dai disordini.
Il presidente avrebbe chiesto ai suoi ministri e al premier di fare "tutto il possibile per ristabilire l'ordine e garantire un ritorno alla calma". Il presidente ha anche indicato ai ministri la necessità che il "Governo continui ad essere al fianco della polizia, dei gendarmi, dei magistrati, degli eletti che sono mobilitati giorno e notte da cinque giorni".
La famiglia di Nahel: "La legge deve cambiare ma basta odio"
Un invito alla calma è stato lanciato anche dalla famiglia di Nahel, il 17enne ucciso da un agente di polizia a Nanterre, episodio che ha dato il via agli scontri. Dopo la nonna, anche un altro parente del giovane, parlando alla BBC, ha ribadito che "la famiglia non vuole che la sua morte scateni rivolte. Non abbiamo chiesto di distruggere tutto e rubare. Tutto questo non è per Nahel. Camminare, anche arrabbiarsi per strada, manifestare, ma senza sfoghi".
Ma ha insistito sul fatto che "la legge sull'uso della forza ai blocchi di blocco deve cambiare". Si ricordi che il codice penale francese è stato modificato nel 2017 per consentire un uso più ampio delle armi da fuoco dopo che la polizia ha dichiarato di trovarsi di fronte a un aumento dei livelli di violenza.