Scontri a Gerusalemme, uccisi tre palestinesi. In Cisgiordania uccisi 3 israeliani
È salito a tre il bilancio delle vittime palestinesi degli incidenti avvenuti oggi a Gerusalemme est. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Maan una delle tre vittime è un ragazzo di diciassette anni, Mohammed Mahmud, ferito durante duri scontri con la polizia e deceduto dopo il ricovero in un ospedale di Ramallah. La seconda vittima è Muhammad Abu Ghannam: il suo corpo è stato prelevato dalla famiglia dall'ospedale Muqassed per impedire che fosse preso in custodia dalle autorità israeliane. Hamas ha pubblicato un poster di elogio alla sua figura. Il terzo palestinese ucciso, da quanto si apprende, è stato colpito al petto da un proiettile israeliano nel rione di Abu Dis. Centinaia le persone rimaste ferite da proiettili di gomma o intossicate da gas lacrimogeni. Alla periferia nord di Gerusalemme, nel rione di a-Ram, anche un bambino di sette anni è rimasto intossicato da gas lacrimogeni, mentre era tra le braccia del padre. Secondo fonti palestinesi le sue condizioni sarebbero gravi.
Scontri anche in Cisgiordania: uccisi 3 israeliani
La tensione si è estesa poi in Cisgiordania, già teatro di proteste durante la giornata: in serata un giovane palestinese ha fatto irruzione in una casa nell'insediamento di Neve Tsuf, a nordovest di Ramallah, e ha ucciso a coltellate tre persone e ne ha ferito gravemente un'altra. Poi il giovane è stato a sua volta ucciso a colpi di pistola. Le vittime sarebbero due uomini di 60 e 40 anni e una donna di 40 anni.
Spianata delle Moschee vietata ai musulmani sotto i 50 anni
La tensione è alta nei pressi della Spianata delle Moschee – teatro la settimana scorsa di un attentato contro un gruppo di poliziotti israeliani – dopo la decisione delle autorità dello Stato ebraico di permettere l'ingresso nel luogo sacro esclusivamente alle persone con più di cinquant'anni di età. Dopo l’attentato della scorsa settimana il governo israeliano ha deciso anche di installare dei metal detector all'ingresso del sito, misura aspramente contestata dai palestinesi che per protesta hanno deciso di radunarsi a pregare all'esterno della spianata.
Abu Mazen congela contatti con Israele
Il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, ha detto di voler congelare i contatti con il governo di Israele a causa della disputa sulle nuove misure di sicurezza per l’accesso alla Spianata delle Moschee. Il leader palestinese ha detto in serata che il blocco resterà valido fino quando Israele non revocherà le ultime misure.