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Scomparso a 6 anni mentre andava a scuola, dopo 38 anni condannato 56enne

Il 56enne Pedro Hernandez ha confessato l’omicidio del piccolo Etan Patz, il bimbo di sei anni sparito nel nulla a New York nel 1979. Il corpo del piccolo però non è mai stato ritrovato.
A cura di Antonio Palma
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Dopo quasi 38 anni di indagini infruttuose,  incertezze e dubbi, la giustizia ha dato definitivamente un nome al responsabile della sparizione e del successivo omicidio del piccolo Etan Patz, il bimbo di sei anni sparito nel nulla  a New York il 25 maggio del 1979 e mai più ritrovato. Per il terribile episodio una giuria popolare statunitense ha condannato il 56enne Pedro Hernandez, reo confesso dell'omicidio ma per anni al centro di una battaglia giuridica e non solo perché giudicato mentalmente instabile. L'uomo fu arrestato già nel 2012 dopo che una soffiata anonima alla polizia lo collegava al delitto del piccolo Etan. Messo alle strette, Hernandez, all'epoca della sparizione solo 18enne, confessò tutto agli inquirenti raccontando il delitto fin nei minimi dettagli ma non riuscendo a far ritrovare il cadavere di Etan.

Proprio quest'ultima circostanza, insieme al fatto che  all'uomo sono stati riscontrati gravi problemi mentali e allucinazioni, per anni il procedimento giudiziario a suo carico è rimasto bloccato. La difesa infatti ha sempre sostenuto che Hernandez ha difficoltà a comprendere cosa sia reale cosa no e che quindi si sia immaginato tutto accusandosi del delitto. Alla fine Hernandez fu comunque portato in aula nel 2015 ma il processo finì con un nulla di fatto dopo che i giurati non riuscirono ad arrivare a un verdetto univoco.

Ora il secondo processo invece ha stabilito che l'uomo è colpevole di rapimento e omicidio in quanto i giurati hanno definito realistico il suo racconto. Hernandez, che lavorava in un negozio vicino alla casa di Etan a Soho, ha spiegato di aver avvicinato il ragazzo in strada prima che raggiungesse  la fermata dell'autobus per andare a scuola. Lo avrebbe convinto a seguirlo nel locale offrendogli una bibita. Dopo lo avrebbe soffocato, mettendo il corpo in un sacco e abbandonandolo tra i rifiuti.  "Abbiamo dovuto attendere a lungo, ma alla fine abbiamo trovato un po’ di giustizia per il nostro meraviglioso bambino" hanno commentato i genitori di Etan.

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