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Schaeuble: “Sentenza della Corte costituzionale tedesca su Bce può mettere a rischio l’euro”

Il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble vede con preoccupazione la sentenza della Corte costituzionale tedesca sul programma di Quantitative easing della Banca centrale europea: “Può succedere che in altri paesi membri dell’Ue venga messa in discussione l’esistenza dell’euro, perché ogni Corte costituzionale nazionale può giudicare per sé”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble vede con preoccupazione la sentenza della Corte costituzionale tedesca sul programma di acquisto di titoli di stato e privati da parte della Banca centrale europea, e ritiene che ne vada dell'esistenza stessa dell'euro: "Può succedere che in altri paesi membri dell'Ue venga messa in discussione l'esistenza dell'euro, perché ogni Corte costituzionale nazionale può giudicare per sé", ha spiegato in un'intervista al Redaktionsnetzwerk Deutschland.

"La situazione – ha detto – non fa piacere a nessuno". L'ex ministro delle Finanze non fa mistero del fatto di non aver condiviso a tratti in passato le scelte della Bce. Ma alla luce della pronuncia – ha aggiunto – "bisogna fare anche di più a livello politico per rafforzare l'Europa".

"È noto che da ministro delle finanze non sono sempre stato d'accordo con le decisioni della Bce, con tutto il rispetto per la sua indipendenza", ha affermato Schaeuble. Secondo l'ex ministro delle Finanze "non è facile controbattere al verdetto dei giudici costituzionali", anche perché "istituzioni indipendenti che non sono legittimate e controllate democraticamente devono limitarsi in modo severo al loro mandato senza estenderlo eccessivamente". Al tempo stesso, secondo Schaeuble, "è anche complicato se la Corte costituzionale tedesca non vuole riconoscere come vincolante una decisione della Corte di giustizia europea".

Si ricorda che la decisione dei giudici di Karlsrhue non impatta direttamente il pacchetto di misure decise dalla Bce nelle ultime settimane per fronteggiare la crisi economica legata alla pandemia di Covid-19: a marzo l'istituto di Francoforte ha varato un pacchetto di acquisto di titoli per 750 miliardi di euro in funzione anti-spread per frenare la speculazione e aiutare i Paesi più colpiti e indebitati. I giudici tedeschi hanno specificato che la loro decisione non riguarda le misure adottate "nel contesto dell’attuale crisi da coronavirus". Ma in un momento di incertezza, in cui si attende ancora la proposta della Commissione sul Recovery Fund, la sentenza della Corte tedesca è piovuta come una tegola.

Accordo raggiunto all'Eurogruppo sul Mes

Oggi all'Eurogruppo è stato raggiunto un accordo tra i ministri delle Finanze europei sul Mes, che consentirà agli Stati che lo riterranno di accedere a finanziamenti agevolati. L'Eurogruppo ricorda che l'unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell'area euro che chiedono sostegno si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell'assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid-19. Questo impegno sarà dettagliato in un singolo piano di risposta pandemica da preparare sulla base di un modello, per qualsiasi finanziamento accordato nell'ambito del sostegno alla crisi pandemica.

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