video suggerito
video suggerito

Scarcerato il ricercatore Italo-palestinese detenuto in Israele ma non può lasciare il Paese

Le autorità israeliane hanno imposto a Khaled El Qaisi la consegna del passaporto che sarà sequestrato per almeno una settimana. L’uomo “non può muoversi dai Territori” e “non ho certezze su un prossimo rientro” ha spiegato la moglie.
A cura di Antonio Palma
144 CONDIVISIONI
Immagine

È stato scarcerato Khaled El Qaisi, il giovane ricercatore italo-palestinese che era detenuto in Israele dall'agosto scorso. La decisione è arrivata nel corso dell'udienza sul suo caso davanti a un tribunale di Rishon le Tzion, nell'area metropolitana di Tel Aviv. A darne notizia i familiari e le associazioni che da settimane stanno seguendo il suo caso.

Per Khaled El Qaisi però non si tratta di una libertà completa. I giudici, infatt,i hanno acconsentito alla scarcerazione del ricercatore dell’Università La Sapienza ma solo a determinate condizioni tra cui quella di rimanere a disposizione dell'autorità giudiziaria israeliana senza allontanarsi dal Paese.

Le autorità israeliane gli hanno imposto la consegna del passaporto che sarà sequestrato per almeno una settimana. "Deve restare a disposizione delle autorità alle quali ha dovuto consegnare il passaporto. Le indagini continuano e non sappiamo a cosa porteranno, ma speriamo che Khaled possa rientrare al più presto in Italia" spiegano da Amnesty Italia, confermando che al momento ancora non sono chiari i motivi dell’arresto.

La notizia della scarcerazione di Khaled El Qaisi è stata confermata dalla moglie Francesca Antinucci, spiegando che l'uomo andrà a Betlemme dove soggiornerà per i prossimi sette giorni. El Qaisi non è costretto a restare a casa e può muoversi ma sempre rispettando le condizioni imposte dal Tribunale israeliano. "Per una settimana non può muoversi dai Territori" ha spiegato la moglie, rivelando che nessuno dei familiari è riuscito a parlargli direttamente.

"Sono sollevata ma al momento non ho certezze su un prossimo rientro di Khaled in Italia, restiamo in allerta. Nessuno di noi è ancora riuscito a parlare con lui" ha affermato la moglie del ricercatore italo-palestinese, aggiungendo: "Per ora posso dire solo che non si tratta di domiciliari ma che fino all'8 ottobre c'è divieto di espatrio e obbligo di restare a disposizione delle autorità giudiziarie".

El Qaisi era stato fermato e arrestato dalle autorità israeliane lo scorso 31 agosto mentre rientrava con moglie e figlio di 4 anni da una vacanza in Palestina, a Betlemme, trascorsa con i parenti paterni. Al giovane, durante la detenzione, è stato impedito di parlare con i familiari e con i propri legali e anche le autorità italiane non hanno capito le ragioni della detenzione. Non è stata formalizzata alcuna accusa ma le indagini sul suo conto proseguono e, secondo il Tribunale israeliano, finché non si concluderanno non potrà lasciare il Paese.

144 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views