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Scandalo Vaticano: l’inchiesta si allarga

Come avevamo anticipato ci sarebbero altri indagati nell’inchiesta vaticana sui “corvi”. Monsignor Balda e Francesca Chaouqui si accusano vicendevolmente non tralasciando anche pesanti attacchi personali. E mentre alcuni dicono che il prelato non avrebbe le capacità e le conoscenze per ardire un piano così ben architettato altre fonti raccontano di personaggi intorno al monsignore che avrebbero potuto aiutarlo, se non incitarlo. E spuntano i primi nomi.
A cura di Redazione
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Lo avevamo scritto in tempi non sospetti qui e oggi anche Il Messaggero rilancia la notizia: ci sarebbero nuovi indagati nell'inchiesta sui "corvi" dentro il Vaticano e, scrive il quotidiano romano, Giuseppe Bertello, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato, starebbe per incontrare le autorità del nostro Paese annunciando a breve una rogatoria. Di sicuro ad oggi i due indagati, Francesca Chaouqui e Monsignor Balda, stanno scaricando le responsabilità uno sull'altra ma i nomi che sono usciti negli interrogatori individuerebbero responsabilità anche all'esterno della stretta cerchia vaticana andando a toccare anche il mondo politico e dello spettacolo.

Monsignor Balda continua a ripetere di non avere certamente le competenze informatiche e nemmeno i ganci giornalistici per riuscire a compiere una fuga di notizie così architettata ed è per questo che l'attenzione degli investigatori e soprattutto dei media si è spostata piuttosto sulla disinvoltura della giovane pr calabrese e del marito Corrado Lanino, perito informatico e consulente per il Vaticano. Da parte sua la Chaouqui, difesa da Giulia Bongiorno, ha deciso di non rilasciare altre dichiarazioni dopo i primi convulsi giorni in seguito all'arresto che hanno riempito i quotidiani di interviste off the record. Lei (e il marito) si dimostrano comunque tranquilli su una soluzione veloce e limpida della situazione, precisando che al momento attuale anche sull'inchiesta che li vede indagati a Terni (gli atti sanno per essere trasferiti alla Procura di Roma per competenza territoriale) non hanno nessun elemento a disposizione oltre che le semplici anticipazioni giornalistiche.

E' confermato invece che la Chaouqui, durante gli interrogatori in Vaticano, abbia disegnato un quadro molto diverso di Monsignor Balda, rispetto allo sprovveduto e innocente caduto in trappola su cui basa la propria difesa l'altro prelato. Si vocifera di alcuni atteggiamenti non propriamente "consoni" allo stile di vita che la sua funzione consiglierebbe e allo stesso tempo alcuni punterebbero il dito contro alcune sue amicizie che potrebbero avere avuto interesse e modo di sfruttare la sua posizione. Non è un mistero, ad esempio, che la stessa Chaouqui abbia in questi giorni intentato un causa nei confronti di Elena Metti, amministratrice della società Bagnomaria srl che si occupa di produzioni nel mondo dello spettacolo, e che, dicono fonti vicine alla Chaouqui, potrebbe avere avuto il ruolo di "collegamento esterno" per Monsignor Balda. Se sia un'ipotesi credibile oppure una disputa personale saranno le indagini a dirlo, tenendo conto che negli ultimi mesi i rapporti tra Monsignore e la giovane Chaouqui si erano incrinati per motivi che saranno chiariti nel corso delle indagini.

E, sempre a proposito della Chaouqui e del suo movimentato rapporto con la produzione del film di Sorrentino (ne abbiamo scritto qui) abbiamo ricevuto una nota che chiarisce come la stessa Chaouqui avrebbe sciolto il proprio rapporto di collaborazione essendosi resa conto che le richieste fossero diverse da quelle pattuite. La strada è lunga. E le sorprese sicuramente non sono finite.

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