Scandali in Vaticano, Scarano: “L’Apsa usata per riciclare denaro”
E' imputato in due processi, per riciclaggio a Salerno e per corruzione a Roma, ed è uno dei custodi dei segreti dei conti del Vaticano. Monsignor Nunzio Scarano, finito in manette nel 2013, ha raccontato a Repubblica alcuni retroscena sull'attività dell'Apsa, l'Amministrazione per il Patrimonio della Sede Apostolica, di cui per 22 anni è stato contabile. Secondo il vescovo l'ente "faceva quello che non doveva, perché è diventata una seconda banca del Vaticano concorrente dello Ior”. L’Apsa “è esente da tassazione e agisce in un altro Stato, per cui può entrare e uscire denaro dal Vaticano a nome dell’Apsa”. Circostanza che, evidentemente, avrebbe potuto favorire attività illecite: “C’erano servigi e cortesie che non erano confacenti all’ufficio, a livello di operazioni finanziarie”.
Di Scarano Papa Francesco ebbe a dire dopo l'arresto: "Non era certo la beata Imelada". Eppure il vescovo – parlando di Giampietro Nattino, ora al centro di una indagine della giustizia vaticana – sostiene che fu il primo a segnalare il suo nome ai magistrati: "I correntisti laici sono nascosti dietro conti cifrati, fonazioni, rubriche, lettere dell’alfabeto”. Il contabile segnalò la vicenda ”ai magistrati italiani che mi stavano interrogando a Regina Coeli. Gli parlai di possibili operazioni di agiotaggio e spiegai che all’Apsa girava di tutto. Il tempo mi ha dato ragione”. Secondo Scarano Giampietro Nattino “faceva parte del pacchetto di clienti dell’Apsa, con privilegi particolari perché essendo un uomo ricco e potente aveva tutto quello che voleva. Ma gli affari non erano chiari”. Nattino “era amico di amici. Così si diventa correntisti, conoscendo i delegati che dirigono le due sezioni, o il cardinale preposto o il segretario. La dirigenza insomma. Ma di questo ne parlerò sotto confessione solo con il Santo Padre”.
Nattino è il numero uno dell'istituto finanziario Finnat Euroamerica Spa: da mesi il Vaticano indaga sul suo conto e, in un dossier pubblicato in esclusiva da Reuters, si parla di "eventuale riciclaggio di denaro, insider trading e manipolazione del mercato" in cui sarebbe stata utilizzata l’Apsa.
Secondo Scarano delle attività illecite che avvenivano grazie all'Apsa era al corrente anche il cardinale Bertone dai tempi in cui fu nominato segretario di Stato da Ratzinger: "Gli parlai degli abusi e delle anomalie nella contabilità, per difendere la dignità della Santa Sede. Mi ascoltò, ma poi non ha fatto niente".