Scambiata in culla in ospedale, lo scopre per caso 15 anni dopo: “La mia vita distrutta”
Scambiata in culla alla nascita in ospedale, lo ha scoperto solo per caso ben 15 anni dopo quando ormai l'ospedale era chiuso, i colpevoli difficilmente individuabili e la vicenda quasi impossibile da sanare visto che ormai era cresciuta in un'altra famiglia. È la terribile storia di una ragazza spagnola e della sua coetanea coinvolta nello scambio avvenuto ormai venti anni fa in un ospedale ora dismesso a Logroño, capoluogo della comunità autonoma di La Rioja, in Spagna. L'assurda vicenda è emersa per caso alcuni anni fa, quando la ragazza era adolescente, durante una disputa legale tra la presunta nonna e il presunto padre. La prima, che aveva avuto in carico la tutela della bambina dopo varie vicissitudini della presunta madre, aveva citato in giudizio l'altro perché non contribuiva più al mantenimento della minore.
L'uomo sosteneva che quella non era sua figlia e che la compagna l'aveva avuta da un altro uomo. Si era arrivati così in Tribunale con conseguente analisi del dna disposta dal giudice che confermarono la non paternità biologica. Ma la successiva analisi del dna sulla madre portò alla luce l'agghiacciante verità: nessuno dei due era il genitore biologico perché nessuno dei due aveva una relazione genetica con la ragazza. Le successive indagini hanno portato al conclusione che la ragazza fu scambiata in culla la nascita in ospedale trasformando la sua vita e quella dell'altra bimba.
La ragazza, finita in una famiglia problematica, ora ha chiesto un indennizzo di tre milioni di euro al governo locale responsabile dell'ospedale, come ha raccontato il quotidiano locale LaRioja. "La mia vita è stata devastata, è stata un inferno" ha raccontato la giovane la cui entità non è stata resa nota. Un risarcimento milionario però che non sarà facile perché dall'altra parte l'attuale governo, pur scusandosi per l'accaduto e parlando di "errore umano", ha proposto per ora un indennizzo di soli 215.000 euro. L'assessora regionale alla Salute de La Rioja, Sara Alba, ha dichiarato che lo scambio fu causato da "un errore umano" ma "non è stato possibile" individuare il responsabile, garantendo che non capiterà più in quanto ora sono cambiate le modalità di identificazione dei bimbi.
Secondo quanto accertato finora, nello stesso giorno della nascita della denunciante erano nate altre 17 bimbe ma alla fine il cerchio si è ristretto a una sola che quel giorno era finita in incubatrice come lei. Quella ragazza è cresciuta in un'altra famiglia che vive ad appena 500 metri da quella della denunciante e che è rimasta stravolta a sua volta. Ora le due giovani e le rispettive famiglie attendono le prove del Dna definitive per capire se il padre di quest'altra ragazza è il genitore biologico della giovane che ha denunciato lo scambio visto che la probabile madre biologica è invece deceduta nel 2018.