Scaffali vuoti nei supermercati in Ucraina: i bombardamenti rendono impossibili le consegne
Iniziano a scarseggiare i generi di prima necessità in Ucraina, così come medicine e altri beni essenziali. Non è che una delle tristi conseguenze della guerra: alcune foto che stanno facendo il giro del web raccontano di supermercati con scaffali vuoti e lunghe code fuori dai negozi. Sembra di tornare ai tempi dei primi lockdown della pandemia, invece sono (anche) i tempi di guerra. Secondo l'Agenzia stampa Dire i supermercati vuoti senza rifornimento di cibo sono soprattutto a Kharkiv, nel nord-est bersaglio in queste ore dei bombardamenti russi, a Lysychansk, nella regione orientale del Donbass, e nell’area della capitale Kiev. A frenare i rifornimenti nei supermercati sono soprattutto i posti di blocco e le sempre più aziende e società di trasporto che rinunciano a effettuare le consegne per il rischio dei bombardamenti. E se non bastasse il prezzo della benzina e diesel ha raggiunto prezzi mai visti prima.
Le bombe su un deposito di insulina
Purtroppo in Ucraina non è solo emergenza cibo: i bombardamenti di oggi primo marzo hanno colpito anche un magazzino principale dei farmaci Novo Nordisk in Ucraina. All'interno di questo magazzino era conservata la scorta dell'intero Paese di insulina: ora, a meno che non si ripristina al più presto l'accesso al magazzino, alle farmacie restano scorte solo per un paio di giorni. "Anche questo è un crimine contro l’umanità", ha precisato via Twitter Eric Feigl-Ding, epidemiologo ed economista sanitario americano. Così l'epidemiologo lancia un'appello: "Dobbiamo chiedere alla Russia di rilasciare medicinali per motivi umanitari. Se Putin blocca il farmaco fondamentale per i diabetici, o per qualsiasi altra malattia, quest’inferno peggiorerà". L'appello di tutto il mondo è quindi quello che i Russi risparmino le medicine permettendo anche il rifornimento in Paese dei beni di prima necessità.