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Sara trovata morta in casa a 10 anni, padre e matrigna fuggiti il giorno prima: “Un incidente”

Il cadavere della bimba trovato dalla polizia inglese nella casa di famiglia, nel Surrey, dopo una segnalazione ma il padre e la matrigna erano scappati in Pakistan il giorno prima. La coppia si è rifatta viva un mese dopo parlando di incidente. Secondo l’autopsia, la bimba aveva “lesioni multiple ed estese” su tutto il corpo.
A cura di Antonio Palma
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"È stato solo un incidente, abbiamo paura", così il padre e la matrigna di Sara Sharif, un bambina britannica trovata morta in casa a soli 10 anni, hanno giustificato la loro fuga prima che il corpo della piccola fosse scoperto nella casa di famiglia a Woking, nel Surrey. Il cadavere della piccola vittima è stato trovato dalla polizia il 10 agosto scorso dopo una segnalazione che indicava un minore in pericolo in quella casa. All'arrivo dei poliziotti, nell'edificio c'era solo il cadavere della bimba mentre i familiari erano tutti spariti.

Secondo l'autopsia, Sara aveva “lesioni multiple ed estese” su tutto il corpo tra cui molte risalenti a momenti precedenti alla morte, come se fosse stata colpita per un tempo “prolungato ed esteso”. Per questo la polizia del Surrey ha aperto un'indagine per omicidio cercando di contattare padre e matrigna, con i quali viveva, ma la coppia era sparita. I due, scappati in Pakistan, si sono rifatti vivi solo nelle scorse ore in un video inviato alle emittenti locali in cui si dichiarano innocenti, parlando di un incidente.

“La morte di Sara è stata un incidente. La nostra famiglia in Pakistan è gravemente colpita da tutto ciò che sta accadendo. Tutti i membri della nostra famiglia si sono nascosti perché tutti hanno paura per la loro sicurezza. I bambini non possono frequentare la scuola perché hanno paura di uscire di casa” ha dichiarato in un video la matrigna di Sara, la 29enne Beinash Batool, aggiungendo: “Per questo ci siamo nascosti ma siamo disposti a collaborare con le autorità del Regno Unito e a portare avanti il ​​nostro caso in tribunale”.

Nonostante sia partita per il Pakistan il giorno prima del ritrovamento del corpo di Sara, la signora Batool insiste che lei, insieme a suo marito e suo cognato, vogliono aiutare a risolvere il caso. Affermazioni che andranno appurate dagli inquirenti che da giorni cercano il padre di Sara, Urfan Sharif, 41 anni, la sua compagna, e suo fratello Faisal Shahzad Malik, 28 anni. La polizia infatti ritiene che i tre si siano recati nella capitale del Pakistan, Islamabad, con cinque bambini di età compresa tra uno e 13 anni il 9 agosto, un giorno prima che fosse trovato il corpo di Sara.

Al momento la causa esatta della sua morte della bimba deve ancora essere accertata, ma per gli inquirenti non vi è dubbio che si tratti di morte violenta. Secondo la madre di Sara, che non vedeva la figlia da tempo dopo la separazione dall'ex marito, il corpo della bimba era in condizioni terribili al momento del riconoscimento.  "Era gonfia in volto e piena di lividi" ha raccontato la donna. Circostanza confermata anche dalla nonna della bimba, secondo la quale era difficile persino riconoscerla.

La mamma della bimba ha detto di essersi separata dal marito nel 2015 e che Sara e suo fratello maggiore hanno vissuto con lei fino al 2019, quando il tribunale ha stabilito che avrebbero dovuto vivere con il padre e la nuova compagna. Stando al suo racconto, all'inizio ha potuto vedere i bambini, ma col tempo le sarebbe stato negato l'accesso alla casa. "La loro matrigna mi ha scritto di non andare più perché i bambini non volevano vedermi. Non è normale che prima i bambini erano felici e discutevano su chi avrebbe parlato per primo con la mamma e poi all'improvviso non volevano nemmeno parlarmi al telefono" ha raccontato la donna.

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