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Santorum vince in tre Stati e riapre le primarie repubblicane

L’italo americano ultra conservatore si aggiudica le primarie in Minnesota, Missouri e Colorado riaprendo la nomination repubblicana alle presidenziali americane di novembre. L’elettorato ha preferito le idee oltranziste dell’ex senatore della Pennsylvania su temi fondamentali come l’aborto, penalizzando il favorito della vigilia Mitt Romney.
A cura di Antonio Palma
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L'italo americano ultra conservatore si aggiudica le primarie in Minnesota, Missouri e Colorado riaprendo la nomination repubblicana alle presidenziali americane di novembre. L'elettorato ha preferito le idee oltranziste dell’ex senatore della Pennsylvania su temi fondamentali come l'aborto, penalizzando il favorito della vigilia Mitt Romney.

Una tripletta insperata riapre le primarie del Partito Repubblicano, Rick Santorum conquista Minnesota, Missouri e Colorado in un colpo solo e con percentuali di voto che ridisegnano completamente lo scenario in casa Repubblicana. Lo sconfitto del giorno è ovviamente Mitt Romney, favorito della vigilia, che sperava con il risultato di oggi di portare a casa se non una vittoria schiacciante almeno un'ipoteca sulla candidatura alle presidenziali americane di novembre. L'elettorato Repubblicano, però, ancora una volta ha sorpreso tutti dando il suo favore all'italo-americano cattolico e ultra conservatore che non nasconde le sue posizioni intransigenti e oltranziste su temi scottanti come l'aborto e i gay. Una vittoria che rimischia le carte anche per gli altri contendenti dopo le ultime prove elettorali che avevano invece dato segnali incoraggianti per Romney.

I REPUBBLICANI SEMPRE PIU' DIVISI – Santorum, vincitore postumo nel primo appuntamento delle primarie in Iowa, passa dal ruolo di outsider a quello di protagonista, nonostante il numero di delegati assegnati in questi turni sia ancora molto esiguo, per il Missouri addirittura nessuno. In realtà dal risultato di ieri sera emerge un aspetto forse preoccupante per i Repubblicani che non riescono a trovare un uomo forte da opporre al Presidente Obama, divisi come sono tra un'ala moderata e un gruppo nutrito di oltranzisti, soprattutto sui temi valoriali cari alla provincia Americana. Nel midwest americano hanno vinto soprattutto questi ultimi composti in primo luogo da quella chiesa fondamentalista e dai protestanti evangelici che mai appoggerebbero un candidato disposto a compromessi. Non per niente Santorum aveva puntato molto della sua campagna elettorale proprio su questi Stati, conscio di un elettorato più favorevole alle sue idee, che infatti lo ha premiato con oltre il 55 per cento delle preferenze nel Missouri, il 45% nel Minnesota e il 40% nel Colorado. Tranne in quest'ultimo Stato dove la differenza con l'ex Governatore del Massachusetts è risicata, vittoria schiacciante negli altri due Caucus, con un Romney addirittura relegato a terzo in Minnesota con solo il 17% dei consensi nonostante l'appoggio dell'ex Governatore dello Stato. Una giornata da dimenticare che per poco si stava trasformando anche in qualcosa di peggio se le sue guardie del corpo non avessero fermato un uomo che ha tentato di aggredirlo dopo la conferenza stampa.

SI ATTENDE IL SUPERMARTEDI' DI MARZO  – Romney resta in vantaggio sugli altri per numero di delegati, ma la soglia di oltre mille rappresentanti per blindare la convention repubblicana di Agosto è ancora molto lontana, e tutti aspettano il vero e proprio giorno cruciale del 6 marzo, il supermartedì, quando si voterà in ben dieci Stati e si assegneranno oltre 470 delegati.  Una prova fondamentale per Romney appoggiato dall'establishment del partito, ma anche per la sua macchina elettorale, la più oliata dai contributi economici dei sostenitori. Sicuramente il Santorum figlio di immigrati, che non smette mai di richiamarsi ai valori della chiesa e dell'ex Presidente Reagan, è forse quello che preoccupa meno Obama perché è il candidato repubblicano che meno degli altri può ottenere l'appoggio dei moderati americani, lasciando molto spazio ai Democratici per recuperare voti indipendenti.

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