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Sangue in Iraq: 65 morti nell’ultimo giorno di Ramadan

Interessate la capitale, dove sono scoppiate dieci autobombe, e Tuz Khurmato. Colpite zone molto frequentate e il bilancio non fa che aggiungersi ad un mese nel quale si sono registrati più di 600 morti. L’Iraq sembra essere di nuovo sull’orlo di una guerra civile.
A cura di Andrea Parrella
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Il mese di Ramadan si chiude nel sangue in Iraq, dove diverse autobomba sono esplose in punti diversi del paese, provocando la morte di circa 60 persone e più di 200 feriti. Bagdad, Nassiriya e Tuz Khurmato sono i centri interessati, nella capitale sono saltati in aria dieci ordigni, tesi a colpire zone della città molto trafficate, mercati e vie per gli acquisti.  La giornata di oggi, contrassegnata dalla festa dell'Id al-fitr, che indica appunto la fine del mese di Ramadan, è risultata la più sanguinosa dal 2007 ad oggi. Il centro di Tuz Kurmatho, che si trova a circa 170 km dalla capitale, si trova in una zona contrassegnata da una rivendicazione di sovranità del governo di Baghdad, sulla quale anche la regione autonoma del Kurdistan avanza delle pretese: qui un kamikaze si è fatto saltare in aria uccidendo almeno 10 persone e ferendone quasi 50..

Un mese violentissimo quello appena trascorso in Iraq, i morti ammontano a circa 671 morti. L'origine di questo clima di violenza si può probabilmente ascrivere ad una violenta repressione in un campo di protesta sunnita da parte del governo che ha provocato vittime. Il timore è che possano tornare a presentarsi quelle condizioni per le quali, nel 2007, il paese si trovò sull'orlo di una guerra civile.

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