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Sandro Gozi: “Macron ha ragione, uniamoci per bloccare l’estrema destra di Le Pen in Francia e in Europa”

Secondo Sandro Gozi con le elezioni anticipate “Macron ha vinto la sua prima scommessa”. Il primo turno ha consegnato la vittoria a Marine Le Pen, ma l’eurodeputato, intervistato da Fanpage.it, rassicura: “Possiamo ancora battere l’estrema destra, lavoriamo per un fronte repubblicano e pro Europa”.
A cura di Giulia Casula
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Le elezioni legislative francesi non si trasformeranno in un boomerang per Emmanuel Macron. Ne è sicuro Sandro Gozi, l'eurodeputato italiano che ora si prepara a tornare a Parlamento Ue, dopo la rielezione con i liberali di Renew. Secondo l'ex dem il presidente francese convocando anticipatamente le elezioni "ha vinto la sua prima scommessa", dice intervistato da Fanpage.it.

Macron "voleva favorire una una grande partecipazione al voto, un'assunzione di responsabilità da parte degli elettori francesi e questo c'è stato perché erano 40 anni che non c'era così tanta gente che andava a votare". In effetti i dati sull'affluenza hanno registrato una partecipazione record, stimata attorno al 65%, contro il 47,5% del 2022.

"Il secondo aspetto – prosegue l'eurodeputato – è che questo risultato tiene aperte tutte le possibilità per il ballottaggio". Il primo turno ha consegnato la vittoria al Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella, che si è aggiudicato il 33% dei consensi, seguito dal Nuovo Fronte Polare, a sinistra, con il 28% e da Ensamble, la maggioranza presidenziale di Macron, al 21%.

Le ultime stime sulla composizione della futura Assemblea nazionale assegnano a Rn un numero di seggi che potrebbe oscillare dai 255 ai 295. Una forchetta che potrebbe regalare a Le Pen e al suo delfino il numero di seggi necessari per raggiungere la maggioranza assoluta, ossia 289 sui 577 totali.  "Non può escludere che Marine Le Pen possa ottenere una maggioranza assoluta, ma c'è anche la possibilità di battere il Rassemblement National", dice Gozi.

"Il voto di ieri dimostra che un chiarimento era assolutamente necessario e quindi adesso dobbiamo lavorare per evitare che l'estrema destra per la prima volta nella storia della quinta Repubblica francese, possa andare al potere", è l'appello. Secondo l'eurodeputato il risultato del voto anticipato francese "conferma i sondaggi. Anzi – aggiunge – sono convinto che Bardella e Le Pen si aspettassero di più e che l'alta partecipazione abbia favorito più la sinistra e noi (Ensamble, ndr.) che loro".

Ora, per la coalizione centrista del presidente francese, "l'obiettivo è evitare che il primo turno si trasformi in una maggioranza assoluta al secondo turno. È tutto ancora aperto in Francia. Vediamo il lavoro che riusciamo a fare in questa settimana", dice. L'esito del ballottaggio infatti, dipenderà molto dagli accordi che le forze politiche in campo riusciranno a stringere prima del 7 luglio.

"La strategia è chiara", ribadisce Gozi. "Dobbiamo sostenere tutti i candidati repubblicani e democratici che sono in posizione di battere i candidati dell'estrema destra. Collegio per collegio sono già partiti i negoziati per avere delle desistenze, per convincere cioè i candidati che sono arrivati terzi e non hanno chances di successo a ritirarsi in favore del candidato democratico o repubblicano in grado di vincere contro Rn", spiega.

Non si tratta di una partita facile però. "Non si può obbligare un candidato a desistere e in alcuni collegi c'è il rischio che qualcuno voglia continuare a correre", avverte. "In generale però la linea è chiara. Lo stesso primo ministro, Gabriel Attal ieri sera ha detto chiaramente che di fronte al rischio che Rn salga al potere dobbiamo fare tutto quanto è possibile per sostenere dei candidati in grado di batterli. Questo è il lavoro che la maggioranza Ensamble proverà a fare".

I liberali, insomma, sembrerebbero pronti al passo indietro in quelle sfide a tre in cui i loro candidati risultano in svantaggio, ma ci sono delle eccezioni. "In alcuni casi, è inutile negarlo, ci sono dei candidati dell'estrema sinistra, in particolare de La France Insoumise, che sono antisemiti e estremisti. In questo caso, al di là delle nostre indicazioni temo che i nostri elettori faranno fatica a votarli. Però si tratta di casi veramente limitati", rassicura Gozi. "Possiamo costruire un fronte per la Repubblica e per l'Europa e arginare l'estrema destra".

Tuttavia, l'eventualità che il partito di Le Pen non raggiunga la maggioranza assoluta in Parlamento non tiene il Paese a riparo dal pericolo di iniziare una nuova legislatura nel segno dell'instabilità. "Il rischio è reale e possibile e per questo dobbiamo mobilitarci. Occorre lavorare per costruire un'alleanza tra democratici e repubblicani, di centrodestra e sinistra. Una coalizione che possa dare, con un nuovo metodo, quelle risposte tanto attese dai francesi e che, in parte, sono all'origine del successo di Rn", spiega l'europarlamentare.

Ad ogni modo, se pure l'ipotesi di una vittoria dell'estrema destra al ballottaggio si realizzasse, Gozi sostiene che "una coabitazione tra primo ministro espressione del Rassemblement National e Macron non avrebbe nessuna ricaduta in Europa", che proprio ora è alle prese con le trattative sul futuro assetto delle sue istituzioni. "Innanzitutto perché le nomine ai vertici dell'Unione Europea, sono prerogativa del Presidente della Repubblica in base alla Costituzione francese. Secondo perché l'accordo politico è stato raggiunto sia su Von der Leyen, che su Costa e Kallas", spiega.

"Certamente – aggiunge – sarebbe una pessima notizia per l'Europa avere un governo di estrema destra all'Assemblea nazionale francese, ma il problema riguarderebbe soprattutto il funzionamento del Consiglio dei Ministri euroepo, in cui finirebbero anche i ministri dell'esecutivo francese. È chiaro che una vittoria di Rn sposterebbe verso l'estrema destra anche gli equilibri all'interno del Consiglio e delle sue diverse formazioni come Esteri, Ambiente o Interni. Per queste ragioni, ribadiamo l'impegno a lavorare per una maggioranza repubblicana e pro europea", conclude.

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