San Francisco, polizia uccide un giovane: “Credevamo impugnasse una pistola, ma era un martello”
Il poliziotto che lunedì, durante le proteste per la morte di George Floyd, ha ucciso un giovane a Valleyo, alle porte di San Francisco, aveva scambiato il suo martello per una pistola. Lo ha riferito la polizia. Quando una pattuglia è intervenuta per un saccheggio in un supermercato, Sean Monterrosa, un 22/enne residente nella città californiana, si era inginocchiato a terra tenendo le mani sulla vita, vicino ad un martello nella tasca della sua felpa. Un agente, pensando si trattasse di un'arma, ha esploso cinque colpi e ha ucciso il ragazzo.
Come spiega il San Francisco Chronicle, Sean Monterrosa era inginocchiato davanti a un negozio Walgreens quando un poliziotto gli ha indirizzato cinque colpi dalla volante: il 22enne è morto martedì intorno a mezzogiorno e mezzo ma la polizia non ha reso note le circostanze del suo decesso prima di mercoledì nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale l'ispettore Shawny Williams ha spiegato che l'agente che ha aperto il fuoco nei confronti di Monterrosa era convinto di aver visto accanto al giovane una pistola e che ha sparato "dopo aver percepito una minaccia per la sua vita". "Le indagini hanno poi accertato che non si trattava di un'arma bensì di un martello nascosto nella tasca della felpa indossata dalla vittima".
Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta e il poliziotto, un veterano con 18 anni di carriera alle spalle, è stato posto in congedo amministrativo. L'ennesima tragedia si è consumata durante le protesta per l'omicidio di George Floyd, mentre a Valleyo – alle porte di San Francisco – la polizia era intervenuta perché un centinaio di persone volevano circondare il commissariato armate di pietre e bottiglie. Questa volta la vittima non è un afroamericano bensì un latino, circostanza che comunque scatenerà certamente nuove proteste.