Samuel Paty, il prof decapitato in Francia era criticato dai colleghi: “Dà pretesti agli islamisti”
Accusato da alcuni suoi alunni che nemmeno avevano seguito le sue lezioni e denunciato dai loro familiari ma anche criticato di suoi colleghi che gli imputavano di creare pretesti per gli islamisti. Era questo il pesante clima che si era creato attorno al professore Samuel Paty prima dell’agguato omicida in cui il docente della scuola media Bois d’Aulne di Conflans Sainte Honorine è stato ucciso e decapitato. Il motivo delle critiche era sempre lo stesso: aver mostrato in classe delle vignette satiriche su Maometto.
Proprio quel clima, che avrebbe aggravato una situazione già attesa e che poi ha portato il terrorista islamico ceceno Abdullakh Anzorov ad agire, ora mette in imbarazzo docenti e colleghi della vittima. Come emerso da un fitto scambio di messaggi ed email svelate da Le Monde, gli altri altri professori infatti lo avevano accusato apertamente di voler provocare gli islamisti ma anche di mettere in discussione la difesa della laicità dello stato e dell’istituzione pubblica. Uno scambio durato per giorni e concluso solo con la terribile notizia della morte dell’uomo, avvenuta il 26 ottobre scorso proprio davanti alla scuola.
Tutto era partito da una lezione svolta in classe il 6 ottobre quando Samuel Paty aveva fatto vedere in classe due caricature di Maometto per avviare una discussione su “educazione morale e civica”. Il docente aveva invitato anche ad uscire chi preferisce non vedere le vignette. Una decisione che ha aggravato le accuse nei suoi confronti. Le proteste partono subito, molte famiglie si radunano all’esterno della scuola e inscenando potreste. Il docente si difende sottolineando di aver fato solo una lezione e stando attento alle parole.
Alcuni docenti lo difendono ma altri lo attaccano. “Non sostengo il nostro collega. Rifiuto di rendermi complice con il silenzio di una situazione che altera il legame di fiducia con le famiglie e mette in pericolo tutta la comunità scolastica” ha scritto una professoressa. “Il nostro collega ha dato argomenti agli islamisti e ha lavorato contro la laicità dandole l’aspetto dell’intolleranza” ha scritto un altro prima che la situazione diventasse tragica.