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Salva 27 cani e gatti dallʼuragano, arrestata per pratica veterinaria abusiva

La donna aveva aperto le porte del suo rifugio, che era ancora i fase in fase di registrazione presso gli uffici pubblici , per prendersi cura degli animali allontanati dalle loro case dalla forza dell’uragano Florence ma per le autorità il suo comportamento è pratica veterinaria abusiva.
A cura di Antonio Palma
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Quando aveva visto tutti quegli animali domestici in difficoltà perché allontanati dalle loro case dalla forza dell'uragano che aveva colpito la zona, aveva deciso di ospitarli e accudirli in attesa che venissero a riprenderli. Un gesto di generosità ripagato però con un incredibile arresto da parte della polizia e accuse gravi da parte del Servizio animali per pratica veterinaria abusiva. È la singolare vicenda di Tammie Hedges, una donna statunitense della Contea di Wayne, nello stato del North Carolina, che era arrivata a ospitare in un rifugio improvvisato 17 gatti e 10 cani durante l'uragano Florence. "Volevamo solo aiutare gli animali, non fare qualcosa di illegale", ha spiegato la donna ma questo non è servito a scagionarla agli occhi di polizia e giudici.

In effetti Tammie gestisce un'associazione no-profit in aiuto ai padroni in difficoltà economiche nella cura dei loro quattro zampe e prima che scoppiasse Florence il rifugio del centro era ancora in fase di registrazione presso gli uffici pubblici della contea di Wayne ma, nella speranza di poter aiutare quanti più animali possibili, Hedges aveva deciso comunque di aprire il centro a chiunque volesse lasciare i suoi amici animali, non potendo portarli con sé. “Se tutto fosse stato in regola, non avremmo proceduto” hanno sottolineato però le autorità locali sequestrando anche il centro.

A peggiorare la situazione il fatto che durante la permanenza ad alcuni animali ammalati sono stati somministrati dei farmaci come antibiotici e antidolorifici. “Tutti prodotti comuni, da banco”, hanno assicurato i volontari ma le autorità non hanno voluto sentire ragioni e hanno ritenuto che la condotta integrasse il reato di pratica veterinaria abusiva.  La mobilitazione in favore di Tammie però  stata massiccia, è partita una campagna di raccolta fondi online che ha già raccolto 20mila dollari per coprire le prime spese legali e hanno pagato i 10mila euro di cauzione, grazie ai quali la donna è stata rimessa in libertà in attesa del processo.

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