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Salim ucciso nell’attacco in Svezia, ha chiamato la fidanzata per un ultimo saluto: dovevano sposarsi

Nei minuti della sparatoria nella scuola per migranti in cui sono morte 10 persone, il 29enne assistente infermieristico Salim Iskef ha chiamato la fidanzata per un’ultima volta. “Ha detto che mi amava tantissimo”, ha raccontato la donna. I due dovevano sposarsi a luglio.
A cura di Antonio Palma
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Salim Iskef
Salim Iskef

“Mi hanno colpito, ti amo”, sono le ultime parole di Salim Iskef, 29enne cristiano ortodosso fuggito dalla guerra in Siria e ucciso con altre nove vittime nell’attacco alla scuola per migranti in Svezia. Il suo nome è il primo reso noto dalle autorità locali dopo la strage di martedì scorso a Orebro per mano del 35enne Rickard Andersson che poi si è suicidato

Con lui la polizia ha identificato oggi tutte le 10 vittime della strage in Svezia. L'assassino ha ucciso sette donne di età compresa tra i 32 e i 68 anni e tre uomini tra i 28 e i 48 anni. Lo ha reso noto la polizia che, rispettando una prassi consolidata, non ha però rivelato i nomi delle vittime.

Il nome di Salim Iskef è emerso però dalla comunità cristiana ortodossa locale. La chiesa di Santa Maria a Orebro infatti ha dichiarato pubblicamente che la sua vita si è conclusa tragicamente nella sparatoria. Il sacerdote della locale chiesa ha rivelato alla Bbc che l’uomo era arrivato da Aleppo nel 2015 per sfuggire alla guerra e costruirsi una vita migliore e più sicura in Svezia e che avrebbe dovuto sposarsi tra pochi mesi, la prossima estate.

Nei minuti della sparatoria a scuola, il 29enne assistente infermieristico ha chiamato la fidanzata per un'ultima volta. "Ha detto che mi amava tantissimo", ha raccontato la donna a TV4, aggiungendo: "Non ho parole. Non riesco a descrivere i sentimenti. Avremmo dovuto sposarci il 25 luglio".

"Ha detto che gli avevano sparato. Ho chiesto dove. Ha riattaccato. Ho chiamato ancora e ancora, ma non ha risposto" ha aggiunto la donna. La futura sposa "sta attraversando un'esperienza difficile e terribile", ha affermato il sacerdote parlando di una donna distrutta e “terribilmente colpita" dall'omicidio del suo futuro sposo.

La polizia non ha ancora fornito il movente degli omicidi, ma giovedì gli investigatori hanno affermato che le vittime appartengono a "nazionalità diverse”. Tra i 10 morti sicuramente cittadini siriani e un bosniaco.

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