Salario minimo, via libera. Ma in Germania
Al via il salario minimo in Germania: per 180mila persone, esclusi i disoccupati da più di un anno per i primi sei mesi di nuovo impiego, sarà impossibile scendere sotto gli 8,50 euro di paga all'ora per legge. Il provvedimento è il frutto di un accordo tra le diverse forze politiche unite nella Grande coalizione tedesca (grosse Koalition) guidata da Angela Merkel, vale a dire, l'Unione di Cdu/Csu e la Spd. Secondo i dati raccolti l'anno scorso, il provvedimento riguarderebbe poco meno del 20% (180mila persone) sul totale di un milione di disoccupati da oltre un anno. Grazie a quest'intesa, mercoledì l'esecutivo dovrebbe approvare la misura. Il salario minimo (Mindestlohn) sarà applicato a tutti i contratti di lavoro e si stima che a beneficiarne saranno soprattutto i residenti negli stati federati orientali (Bundeslaender) dell'ex Ddr, dove oltre il 25% dei lavoratori dipendenti al momento ha paghe orarie inferiori agli 8,5 euro orari previsti dal salario minimo. La misura è prevista dalla legge in numerosi (21) stati membri dell'Unione europea. La tariffa minima più alta è in Lussemburgo (11,1 euro all'ora) quella più bassa in Bulgaria (1,04 euro all'ora).