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Sahli, l’attentatore di Lione confessa: “Avevo litigato col mio capo, non sono un terrorista”

L’attentatore di Lione ha cominciato a parlare con gli inquirenti: “motivi personali” alla base del folle gesto di venerdì.
A cura di Redazione
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Ci sono volute ore ed ore di interrogatorio ma alla fine, a quanto si apprende in queste ore da fonti della stampa francese, Yassin Sahli, l’uomo responsabile dell’attacco alla fabbrica nei pressi di Lione, avrebbe cominciato a confessare. L’uomo avrebbe detto agli inquirenti di aver decapitato il suo datore di lavoro in un parcheggio lungo la strada che porta dalla sede dell’impresa nella quale lavorava alla fabbrica che ha poi tentato di far esplodere. Sahli avrebbe anche fornito alcuni dettagli sul modo in cui ha ucciso l’imprenditore e sulla decisione di “esporre” la sua testa decapitata.

Repubblica prova a fare chiarezza sulla dinamica dei fatti, alla luce delle ultime rivelazioni:

Salhi è stato visto alle 7.30 assieme al suo datore di lavoro Hervé C. Alle 9.28, Salhi, impiegato come autista per le consegne, si è presentato all'ingresso della fabbrica Air Product di Saint-Quentin-Fallavier. In sette minuti, e fuori dal campo delle telecamere di sorveglianza, ha preparato la macabra messa in scena ponendo la testa del datore di lavoro sulla cancellata e coprendola con due bandiere, una nera e l'altra bianca, che riportano la sua professione di fede scritta in arabo. Poi, alle 9.35, l'uomo ha puntato con il suo camioncino pieno di bombole di gas contro un hangar riempito di contenitori di gas e acetone. E' stato poi bloccato da un pompiere mentre gridava "Allah Akbar

Più complessa invece la questione del “movente” che lo avrebbe spinto ad un simile gesto. Sahli avrebbe confessato di aver avuto una serie di incomprensioni e problemi con il suo datore di lavoro e ha smentito che dietro il suo gesto ci fosse una matrice terroristica. L’uomo avrebbe lamentato “problemi personali” e ribadito più volte di non essere “una cattiva persona”. Intanto c’è la conferma che il selfie con la testa decapitata sia stato inviato ad un numero di telefono in Canada: della questione si stanno già occupando le autorità canadesi.

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