Ryanair, nuovo sciopero il 25 e 26 luglio: “A rischio centinaia di voli in Italia e in Europa”
Inizio di vacanze nel caos per i passeggeri che hanno prenotato un volo con Ryanair per raggiungere la propria destinazione. Gli assistenti di volo e i piloti della compagnia low cost europea hanno, infatti, annunciato uno sciopero per i prossimi 25 e 26 luglio, confermato anche da Filt Cgil e Uiltrasporti. L’interruzione del servizio riguarda, al momento, il personale di cabina basato in Italia, che incrocerà le braccia per 24 ore il 25 luglio, e quello di Spagna, Portogallo e Belgio, che si fermerà il 26 luglio, creando non pochi disagi ai consumatori in procinto di partire per le ferie estive. Il motivo alla base di questa decisione, come hanno spiegato i lavoratori in una lettera inviata al Corriere della Sera, riguarda la richiesta di migliori condizioni di lavoro, il rispetto dei diritti per gli assunti di ciascuno Stato in cui opera la compagnia, un aumento delle retribuzioni e l’avvio di un tavolo per la negoziazione di un accordo collettivo.
Lo sciopero del 25 e 26 luglio si inserisce nel quadro di agitazione generale che sta attraversando Ryanair negli ultimi mesi. Soltanto due giorni fa i piloti della compagnia low cost con base in Irlanda avevano proclamato, per giovedì 12 luglio, uno sciopero di 24 ore: una data non casuale, che segna l'inizio delle vacanze e la protesta rischia di colpire migliaia di viaggiatori. In totale, sono decine le richieste avanzate dai lavoratori in protesta, dalla richiesta di non far pagare più divise, cibo e acqua, alla competizione su chi vende più prodotti a bordo dei velivoli, ai permessi per malattia. Dura è stata la risposta dell'azienda, che ha replicato definendo "senza senso" le rivendicazioni del personale di cabina.
"Gli assistenti di volo guadagnano fino a 40mila euro l’anno, più del doppio della retribuzione necessaria a vivere – si legge nella nota – i loro turni sono fissi sul 5-3 (5 giorni di lavoro e 3 di riposo) e non possono volare per più di 900 ore l’anno". Il Corriere della Sera, che per primo ha accolto il botta e risposta tra dipendenti e azienda, ha calcolato che potrebbero essere cancellati circa 400 voli in partenza dall'Italia, creando disagi a migliaia di passeggeri che potrebbero dover addio alle vacanze o che potrebbero essere costretti ad arrivare in ritardo alla propria meta. "La nostra battaglia di civiltà, legalità e dignità per i lavoratori e le lavoratrici di Ryanair non si fermerà fino a che la proprietà della compagnia non comprenderà che l'approccio sinora tenuto dal management è contrario agli interessi degli azionisti, dei dipendenti e dei passeggeri", hanno sottolineato Filt Cgil e Uiltrasporti, chiedendo l'intervento del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e quelli dei Trasporti, Danilo Toninelli, affinché "le imprese straniere che operano in Italia rispettino le leggi del nostro Paese e non eludano né le sentenze della magistratura, né i diritti dei lavoratori garantiti dalla Costituzione".