Credeteci: non riusciamo a dirvi chi abbia ragione tra Russia e Ucraina. Non sappiamo se siano peggio le ingerenze di Mosca o quelle di Washington sui Paesi al confine con la Russia. Non sappiamo se siano peggio i ricatti russi sul gas o le ambizioni americane di sostituire le forniture di gas russo in Europa. Non sappiamo se siano meglio le milizie paranaziste di Kiev o quelle filo russe nel Donbass. Non sappiamo quale disinformazione dica più bugie su quel che sta accadendo in queste ore.
Detto in tutta sincerità: è difficile trovare un bene e un male in tutte le guerre, ma in questa davvero facciamo fatica a trovare ragioni sensate che prevalgano sulle altre, e forse è anche questo il motivo per cui è difficile trovare una soluzione alla controversia tra Russia e Ucraina, anche di fronte alla minaccia di un conflitto dalle conseguenze potenzialmente catasrtrofiche, tanto da far agitare a molti lo spauracchio di una Terza Guerra Mondiale tra le due maggiori potenze nucleari del mondo: la Russa e la Nato.
Detto ancor più sinceramente, è proprio l’enormità delle conseguenze che rende incomprensibile questo gioco del pollo tra i presidenti di Russia, Ucraina e Stati Uniti d’America – nominiamo solo chi ha una minima rilevanza nella soluzione del conflitto: scusaci, Europa -, in cui ognuno procede spedito verso lo scontro, convinto che sarà l’altro a cedere prima. Ne è convinto Putin, persuaso che l’Occidente non abbia alcun interesse a morire per Kiev. Ne è convinto Biden, certo che Putin non abbia la forza economica né militare per portare a termine un piano d’invasione dell’Ucraina. Ne è convinto Zelensky, che pensa di approfittare della situazione per consolidare il suo potere e andare oltre agli accordi di Minsk sul Donbass, decisamente sfavorevoli – e per questo detestati – dall’opinione pubblica ucraina.
Il problema è che se tutti sono convinti che sarà l’altro a cedere, nessuno cederà. E che più passa il tempo, più si avvicina lo scontro, più sarà difficile trovare un accordo. E quello che più spaventa, in fondo, è che non pare esserci nemmeno troppo la volontà di trovarlo, questo accordo, che in fondo fare la voce grossa è utile a tutti, e concedere qualcosa sembra non interessare a nessuno.
Ecco perché l’allerta è massima, nonostante una guerra in Europa, nel 2022, sembra ancora davvero impossibile. Perché sulla bocca di tutti i leader continuiamo a sentire la parola guerra. Mentre non ne abbiamo ancora sentito uno che abbia ancora detto Pace.