Russia, ucciso il leader dell’opposizione Nemtsov. Putin: “Provocazione”
Il leader dell’opposizione in Russia e storico esponente liberale Boris Nemtsov è stato assassinato in strada nel pieno centro di Mosca. Nemtsov, da quanto ricostruito, è stato avvicinato da un’auto mentre passeggiava e centrato da quattro colpi di arma da fuoco. Stando a quanto riportato dai media, quando è stato ucciso Nemtsov si trovava insieme a una donna nelle immediate vicinanze del Cremlino. A diffondere fra i primi la notizia è stato Iuri Barmin, compagno di lotte politiche di Nemtsov. Il politico, 55 anni, era stato il vice primo ministro ai tempi della presidenza di Boris Eltsin ed è tra i fondatori di Sojuz Pravych Sil, il partito che ha messo insieme movimenti e organizzazioni politiche dell’area liberale. Oppositore dichiarato anche della politica ucraina del Cremlino, una delle più grandi proteste di Nemtsov fu quella contro i giochi invernali di Sochi nel 2014.
La condanna di Putin e di Obama – Il presidente Vladimir Putin si è affrettato a condannare il delitto come un crudele assassinio e ha parlato anche di “provocazione”. “È un omicidio crudele e una provocazione”, ha detto Putin secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti precisando che le indagini saranno sotto il diretto controllo del leader del Cremlino. Dall’America Barack Obama ha condannato “il brutale assassinio” di Nemtsov e ha chiesto di portare avanti indagini trasparenti e imparziali per assicurare i responsabili alla giustizia. “Ho ammirato la coraggiosa dedizione di Nemtsov alla lotta contro la corruzione in Russia e la sua volontà di scambiare il suo punto di vista con me quando ci siamo incontrati a Mosca nel 2009”, ha ricordato Obama.
Nemtsov temeva per la sua vita – Anche il leader ucraino Poroshenko ha commentato l’assassinio: “Sono sotto schock. È dura da credere. Sono sicuro che i suoi assassini saranno assicurati alla giustizia. Prima o poi”. Nemtsov era considerato tra i politici più carismatici della Russia. Negli ultimi tempi si era creato dei nemici in particolare per le sue critiche alla politica di Putin nell'ambito della crisi ucraina. Non aveva neppure nascosto nel recente passato di temere per la sua vita. Al sito Sobesednik.ru aveva affidato queste parole: “Ho paura che Putin voglia uccidermi”. Sulla stessa pagina non mancava però l'ennesima accusa al presidente russo, additato come responsabile della “guerra in Ucraina”. “Non potrei disprezzarlo di più”, concludeva Nemtsov.
Il portavoce di Putin: “Non rappresentava una minaccia” – Boris Nemtsov non rappresentava una minaccia a livello politico per il presidente russo Vladimir Putin. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Se prendiamo in considerazione il livello di popolarità di Putin”, ha dichiarato, “allora in generale Nemtsov era piuttosto un comune cittadino”. I responsabili delle indagini ritengono che l'omicidio possa “essere stato una provocazione volta a destabilizzare il Paese”. Gli inquirenti hanno aggiunto che diverse piste vengono seguite, compresa “quella dell'estremismo islamico”. Ha commentato quanto accaduto in Russia anche il governo italiano: in una nota si legge che il governo “condanna nella maniera più ferma il barbaro omicidio di Boris Nemtsov e auspica un'indagine accurata che porti alla rapida individuazione e condanna dei responsabili”.