Russia, tracollo del rublo: è ai minimi da marzo 2022, riunione urgente della Banca centrale
La Banca centrale russa ha convocato una riunione straordinario del Consiglio di amministrazione per la giornata di domani 15 agosto. L'obiettivo è decidere un nuovo intervento sui tassi al fine di cercare di fermare il tracollo del rublo.
La moneta russa, che dall'inizio dell'anno ha perso circa il 30% del suo valore nei confronti dell'euro, ha infatti toccato i minimi dal marzo del 2022, con il dollaro che ha sfondato la soglia psicologica dei 100 rubli e l'euro che si è rafforzato fino a 110 rubli.
Dopo l’annuncio della riunione il dollaro è sceso sotto i 99 rubli e l’euro sotto i 108.
Il continuo indebolimento del rublo sta generando forti preoccupazioni per il tenore di vita dei cittadini russi, in un contesto di rinnovata inflazione, sanzioni occidentali e il crescente costo finanziario della guerra in Ucraina.
Le ultime settimane in Russia sono state caratterizzate da un nuovo aumento dell'inflazione, che in primavera aveva superato una quota del 17%, legata al deprezzamento della moneta nazionale.
La Banca di Russia aveva già stabilito il mese scorso un aumento di 100 punti base del tasso d'interesse portandolo all'8,5%, ma oggi il consigliere economico del presidente Vladimir Putin, Maxim Oreshkin, ha chiesto un nuovo intervento, affermando che "la causa principale dell'indebolimento del rublo e dell'accelerazione dell'inflazione è una politica monetaria morbida".
Un rublo debole – ha insistito Oreshkin in un'intervista alla Tass – complica la trasformazione strutturale dell'economia e ha un effetto negativo sul reddito reale della popolazione. È nell'interesse dell'economia russa avere un rublo forte".