Russia, suicida il rapper ‘Walkie’. Si era rifiutato di andare in guerra: “Non sono pronto a uccidere”
Temeva la chiamata alle armi, vista la mobilitazione parziale in corso nel suo Paese. Per questo motivo il rapper russo Ivan Petunin, conosciuto come Walkie, si sarebbe tolto la vita. A riportare la notizia è il sito di informazione locale 93.ru, rilanciato da testate nazionali come Kommersant. Il corpo del rapper 27enne è stato trovato vicino a un edificio di più piani lungo la via Kongressnaya, a Krasnodar.
Una tragedia preannunciata sui canali Telegram dell’artista, che in un video (successivamente cancellato) aveva spiegato: "Se stai guardando questo video, allora non sono più vivo. Sulla mia anima sento il peccato dell’omicidio, non posso e non voglio prendermi questa responsabilità. Non sono pronto a uccidere per nessun ideale".
Stando a quanto ricostruito, il ragazzo a causa di problemi di salute (si stava sottoponendo a cure neuropsicologiche), aveva ricevuto un esonero provvisorio dal servizio militare. Ma probabilmente era convinto che il Cremlino volesse coscrivere tutti i maschi in età militare. In tal senso c'è da dire che la mobilitazione lanciata dal presidente Putin ha raggiunto anche le corsie degli ospedali, con il reclutamento di medici, infermieri e persino malati, compresi i pazienti sieropositivi.
"Scelgo di rimanere per sempre nella storia, come un uomo che non ha sostenuto ciò che stava accadendo e ha protestato fino all’ultimo", aveva aggiunto Petunin. “La mia decisione finale è esattamente come morirò. Scelgo di rimanere per sempre nella storia, come qualcuno che non ha sostenuto ciò che sta accadendo e di fare un'ultima protesta" ha concluso il rapper.