Russia, pioggia di critiche interne per la gestione della guerra in Ucraina: “Siete uomini o no?”
Il ritiro delle truppe russe dalla città di Lyman, nell'Ucraina orientale, tra le più importanti dal punto di vista strategico, ha suscitato critiche pubbliche, fino a questo momento rare, nei confronti dei vertici dell'esercito di Mosca da parte di importanti figure attraverso i loro account sui social media.
Non solo vertici dell'opposizione e soggetti da sempre contrari alla politica del presidente Putin, ma anche voci vicine ai vertici del Cremlino, rimaste deluse dal modo in cui il Ministero della Difesa sta conducendo la guerra in Ucraina, come ha sottolineato Jen Monaghan, che monitora per la BBC i social media.
Tra i primi a reagire alla perdita di Lyman è stato Ramzan Kadyrov, leader ceceno e da sempre convinto sostenitore del presidente Vladimir Putin. In un post pubblicato su Telegram il 1 ottobre, ha identificato il generale Alexander Lapin, comandante del distretto militare centrale russo, e gli alti ufficiali dello stato maggiore russo come responsabili per quanto successo.
"Se fosse stato per me, avrei retrocesso Lapin a comune cittadino, lo avrei privato dei suoi premi, gli avrei dato un fucile d'assalto e l'avrei mandato al fronte per lavare via la sua vergogna con il sangue", ha scritto nel post, che è stato visualizzato più di 7,6 milioni di volte.
Critiche sono arrivate anche dall'alleato del Cremlino Yevgeny Prigozhin, magnate dei media e fondatore della compagnia militare privata Wagner, che ha elogiato Kadyrov per il suo attacco ai vertici militari di Mosca.
Il panorama dei media russi è strettamente controllato, quindi non è una sorpresa che i tre principali canali televisivi del Paese abbiano minimizzato la ritirata di Lyman nei loro notiziari serali il 2 ottobre e l'abbiano del tutto ignorata nei notiziari mattutini del 3 ottobre.
Ma è sui social network come Telegram e YouTube che corre la protesta.
L'ex generale Andrei Gurulyov ha spiegato che "questo è probabilmente un momento spartiacque simbolico, e non solo militarmente ma anche politicamente".
Tra le più chiacchierate critiche alla gestione del conflitto ci sono quelle della blogger Anastasiya Kashevarova.
In un post su Telegram visualizzato più di un milione di volte, ha aggredito coloro che avevano difeso il generale Lapin dalle critiche di Kadyrov e che si erano rifiutati di riconoscere che "ci sono domande" a cui il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimo dovranno rispondere.
"Siete uomini o no? Avete le palle o no? Perché continuate a usare mezzi termini per evitare che succeda qualcosa di brutto? State ancora difendendo Lapin nei vostri post da codardi", ha detto Kashevarova, che ha concluso: "Il presidente è a conoscenza di ciò che sta accadendo? Qualcuno lo tiene informato? Dove sono i rifornimenti? Dove sono i carri armati? Come si è arrivati a questo?".