Russia, leader dei ribelli ceceni rivendica l’attentato dell’aeroporto e minaccia nuovi attacchi
Il leader dei ribelli islamici Doku Umarov ha rivendicato l‘attentato suicida nell'aeroporto moscovita di Domodedovo che uccise 36 persone lo scorso 24 ganniao. Umarov, 46 anni, appare in un video diffuso dal sito web islamico www.Kavkazcenter.com nel quale assicura tra l'altro che ci saranno altri attacchi di questo tipo per arrivare così ad uno Stato musulmano indipendente nella regione russa del Caucaso, che include la Cecenia, il Daghestan ed altri territori.
Nel video, apparentemente girato il giorno stesso dell'attentato, vestito con abiti militari e parlando con una voce bassa e esitante dichiara: " Le operazioni speciali di oggi a Mosca sono state realizzato sotto i miei ordini" assicura il leader, che si autodefinisce "Emiro del Caucaso". "Queste operazioni speciali continueranno per mostrare al regime di Putin che possiamo questo tipo di operazione dove vogliamo e quando vogliamo". Il leader ceceno, ricorda tenere che i musulmani del Caucaso settentrionale, una regione segnata da tensioni etniche e nazionalistiche per decenni, sono in guerra contro le forze russe per difendere l'Islam, "il diritto alla dignità del popolo e per liberare la terra dei musulmani del Caucaso e stabilire la legge e la giustizia ".
Umarov, che al momento è l'uomo più ricercato della Russia, aveva già rivendicato l'attentato suicida di marzo dell'anno scorso nella metropolitana di Mosca che causò 39 morti ed è apparso in un altro video il 5 febbraio dichiarando che la Russia avrebbe dovuto affrontare un anno di "lacrime e sangue" qualora si rifiutasse di lasciare il Caucaso del Nord avvertendo che "Centinaia di fratelli sono pronti a sacrificarsi per il rispetto di Allah".