La Russia: “Droga nella nave di Greenpeace”. L’associazione: “C’è anche l’atomica”
Le autorità russe che stanno indagando sulla nave di Greenpeace Arctic Sunrise hanno reso noto di aver trovato a bordo della droga. L'accusa fa il paio con quella di pirateria nei confronti di 5 dei 30 attivistidell'organizzazione – tra i quali l'italiano Cristian D'Alessandro – che stavano protestando contro le trivellazioni dell'Artico. Greenpeace Russia non ha esitato un istante a ridicolizzare l'accusa della Russia: "Il comitato investigativo ha trovato narcotici. Siamo in attesa che trovino anche una bomba atomica e un elefante a strisce. E' una cosa assai possibile in Russia di questi tempi".
Ma non è tutto, perché gli investigatori di Mosca hanno affermato di aver trovato anche apparecchiature tecnologiche che potenzialmente possono essere utilizzate anche per scopi militari. Queste nuove accuse complicano ulteriormente la posizione dei 30 attivisti, alcuni dei quali rischiano fino a 15 anni di carcere. Intanto due giorni fa la madre di Cristian D'Alessandro ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, chiedendo di sollecitare la liberazione del figlio presso le autorità russe: "Mi rivolgo a Lei , Presidente, conoscendo la Sua storia e la Sua sensibilità verso i temi dei diritti umani, perché si adoperi per la libertà di Cristian. Sappiamo che il Ministero degli Esteri sta facendo tanto per riportarlo a casa: certo, il momento è grave per il Paese e ben altri pensieri affollano la Sua mente, lo so bene, ma pure mi permetta di insistere perché rivolga qualche minuto del Suo prezioso tempo al mio ragazzo ed ascolti, per cortesia, il mio appello".