Russia: è giallo sulla morte di Oleg Popov, il “clown solare” aveva 86 anni

E’ avvolta dal mistero la morte del clown russo Oleg Popov, trovato cadavere ieri in una camera d'albergo di Rostov sul Don, dove si trovava assieme alla moglie Gabriela Lehmann per una tournee. Aveva 86 anni, tre quarti dei quali trascorsi nel circo o davanti alla macchina da presa, “il pagliaccio solare” era considerato l’eroe della gloriosa tradizione circense russa. Restano poco chiare le circostanze del decesso: i media locali parlano di arresto cardiaco, ma secondo l’agenzia russa Ria Novosti, la posizione nella quale è stato trovato il corpo confonderebbe la ricostruzione dei fatti e il Comitato di indagine ha aperto un’inchiesta.

Dopo alcuni anni di gavetta circense da equilibrista, nel 1951 Popov aveva cominciato la sua carriera di clown. La notorietà arriva però solo nel 1969 quando gli viene conferito il titolo di “artista del popolo” dell’Urss, un riconoscimento precedentemente andato a grandi personalità del mondo della cultura e dello spettacolo sovietico come Shostakovich e Stanislavsky.  A lui si deve la creazione dell'immagine artistica del “Sunny Clown”, il pagliaccio allegro, con un ciuffo di capelli biondi, ampi pantaloni a righe e un berretto a scacchi. Popov aveva recitato in diversi film, soprattutto commedie e film dedicati ai bambini.  Dal 1991 viveva in Germania, vicino Norimberga ma era tornato in Russia, a casa, solo l'anno scorso per una acclamatissima esibizione nel circo di Sochi. Durante la serata, il ministro della Cultura aveva letto anche un caloroso messaggio di Vladimir Putin, che celebrava “il ritorno di un eroe popolare”.