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Russia, donna kamikaze fa strage alla stazione di Volgograd

La donna si è fatta saltare in aria all’ingresso della stazione ferroviaria provocando decine di morti e feriti.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE – È stata identificata la donna che si è fatta esplodere alla stazione centrale di Volgograd: secondo quanto rende noto il sito di notizie vicino ai servizi dell'Fsb Life News, si tratterebbe di Oksana Aslanova, 26 anni, originaria del Daghestan, la regione in cui si concentrano i gruppi jihadisti russi. Secondo quanto ricostruito, la donna sarebbe stata sposata con due jihadisti, entrambi uccisi dalle forze di sicurezza russe e sarebbe stata in stretti rapporti con Naida Asiyalova, la donna che si era fatta esplodere lo scorso ottobre su un autobus a Volgograd. L’attacco di questa mattina ha provocato la morte di almeno 18 persone e il ferimento di altre 40. La kamikaze ha fatto detonare la bomba che indossava all'entrata della stazione, in prossimità della fila davanti ai metal detector.

Una donna kamikaze si è fatta esplodere questa mattina davanti all'ingresso della stazione ferroviaria di Volgograd, nella Russia sud occidentale vicino al confine con il Caucaso, provocando almeno 18 morti e il ferimento di una quarantina di persone che si trovavano passare in quel momento. La notizia diffusa dalla stampa locale è stata confermata dagli organi inquirenti del comitato investigativo russo che hanno confermato anche il fatto che si tratta di un attentato suicida. Secondo le prime informazioni la donna intorno alle 12:45 ora locale, le 9:45 in Italia, si sarebbe fatta esplodere mentre era in coda nella fila davanti ai metal detector proprio all’ingresso della stazione ferroviaria. L'esplosione ha investito i passanti che stavano entrando nell'edificio e gli addetti alla sicurezza provocando una strage. Sul caso stanno indagando gli uomini del servizio di sicurezza dell'antiterrorismo russo. Si teme infatti che l'attentato possa essere riconducibile agli estremisti islamici del caucaso  visto la vicinanza di Volgograd alla zona e le recenti minacce di organizzazioni terroristiche per far saltare le Olimpiadi invernali che si terranno il prossimo febbraio a Sochi, sul Mar Nero.

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