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Russia conferma lo schieramento di missili al confine con l’Europa

Il ministero della difesa russo ha confermato le voci di stampa spiegando che “la dislocazione delle divisioni missilistiche non violano gli accordi internazionali”
A cura di Antonio Palma
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Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, il governo russo ha confermato ufficialmente di aver schierato postazioni di missili Iskander, chiamati SS-26 Stone in codice Nato, nell'enclave russa di Kaliningrad, tra Polonia e Lituania, e lungo il confine baltico al confine con l'Europa. La conferma è arrivata direttamente da fonti del ministero della Difesa russo citate dall'agenzia di stampa di Mosca Itar-Tass. Ad ogni modo il governo russo difende il proprio dispiegamento di forze missilistiche al confine europeo spiegando che si tratta di normali manovre che non violano alcun trattato internazionale sulle armi. "La dislocazione delle divisioni missilistiche sul territorio del distretto militare occidentale non violano gli accordi internazionali" ha spiegato infatti il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenko, aggiungendo: "I complessi missilistici tattico-operativi Iskander sono normalmente in dotazione delle truppe missilistiche e di artiglieria del distretto militare occidentale".

Le preoccupazioni di Washington – L'installazione dei missili sul baltico da parte dell'esercito russo ha comunque allarmato sia i vicini europei,  che avevano chiesto spiegazioni dopo le rivelazioni giornalistiche, sia gli Stati Uniti che si erano detti preoccupati per l'accaduto. Dal Pentagono infatti è stata espressa alla Russia la "preoccupazione" per il rischio di "destabilizzazione" della regione baltica in seguito del progetto di dislocamento di batterie missilistiche a corto raggio a Kaliningrad. "Abbiamo esortato la Russia a non compiere alcuna azione che destabilizzi la regione" ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, aggiungendo che Washington e Mosca hanno comunicato direttamente sulla questione.

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