Russia, bloccate le pubblicazioni scientifiche. Serve il permesse dei Servizi Segreti

Sarà necessaria l'approvazione da parte dei servizi segreti russi (Servizio di sicurezza federale, Fsb) per la pubblicazione dei propri lavori scientifici da parte di studiosi e ricercatori della nazione di Vladimir Putin. Nello specifico quelli della più prestigiosa università statale russa, la Lomonosov (Mgu). A riportarlo è Nature, forse la più famosa rivista scientifica mondiale, che sottolinea le recenti disposizioni dell'Istituto A. N. Belozersky di biologia fisico-chimica della stessa Mgu. "Ricordate che la legislazione in vigore richiede ai ricercatori di ottenere il permesso per la pubblicazione di qualsiasi articolo, intervento a conferenze o presentazione", si legge in un verbale di una riunione dell’istituto, che si riferisce gli emendamenti approvati alla legge sul segreto di Stato.

"E' un ritorno ai tempi sovietici, quando per inviare un paper a un giornale internazionale dovevamo ottenere un'autorizzatone in cui si specificava che il risultato del lavoro non era nuovo ed importante e quindi poteva essere pubblicato all'estero", ha denunciato Mikhail Gelfand dell'Istituto Belozersky. Lui e altri studiosi sono convinti che altri istituti russi stanno approvando simili misure di censura.  Il direttore dell'Istituto Belozersky, Vladimir Skulachev, non ha commentato la notizia. "Il problema è che tutta la produzione scientifica è minacciata di poter essere classificata come segreto di Stato", ha denunciato Fyodor Kondrashov, biologo al Centre for Genomic Regulation a Barcellona.

L’obiettivo di Mosca è piazzare almeno cinque delle università nazionali nella top 100 degli atenei mondiali entro il 2020. Ma secondo Konstantin Severinov, biologo allo Skolkovo Institute of Science and Technology, il nuovo provvedimento va chiaramente contro questo sforzo rafforzare e internazionalizzare la scienza russa.