Rossella Urru non è libera, le fonti che avevano annunciato il rilascio ora ritrattano
L’ansia per le sorti di Rossella Urru sono destinate a restare tali: in questi ultimi giorni la stampa, in particolare quella estera con le due testate Sahara Media e Ani, ha fornito diverse notizie riguardo la liberazione della cooperante sarda rapita lo scorso ottobre in Algeria e che, secondo quanto si era appreso inizialmente, era stata rilasciata sabato scorso insieme al gendarme mauritano Ely Ould Moctar rapito a dicembre. Una notizia mai confermata dalla Farnesina che ben presto si è trasformata in un vero e proprio giallo e richieste di un eventuale riscatto per riavere Rossella a casa.
La telefonata a casa del gendarme mauritano – Oggi, le stesse testate mauritane che per prima avevano annunciato sabato la liberazione della cooperante e del gendarme hanno smentito la notizia affermando che i due sarebbero ancora nelle mani dei sequestratori e che il poliziotto avrebbe telefonato personalmente sua madre confermando il mancato rilascio. Secondo quanto si apprende da un gruppo nato in sostegno del gendarme della Mauritania questa sarebbe stata la seconda telefonata che il poliziotto avrebbe fatto alla sua famiglia da quando è stato rapito e la prima da quando era stata diffusa la notizia del suo rilascio.
In Sardegna dedicano a Rossella Urru la festa della donna – Intanto in Italia resta alta l’apprensione per Rossella Urru alla quale sarà dedicata la festa della donna che si celebra l’8 marzo: dagli uffici del Municipio di Samugheo, alcune colleghe della madre della cooperante hanno pensato di fare un gesto che ha subito trovato la collaborazione dell’amministrazione comunale, della parrocchia, del Comitato spontaneo per la liberazione della Urru e di altre associazioni che operano sul territorio. In Sardegna ma anche in altre regioni italiane ci saranno dunque iniziative per continuare a mantenere alta l’attenzione per la liberazione di Rossella Urru.