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Rossella Urru è in Italia, l’abbraccio della famiglia e del premier Monti

L’incubo è finito per Rossella, la cooperante sarda è atterrata in serata a Ciampino. Le sue prime parole dopo il saluto ai familiari e a Monti: “Sto bene e spero di tornare al più presto in Africa”.
A cura di Susanna Picone
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L’incubo è finito per Rossella, la cooperante sarda è atterrata in serata a Ciampino. Le sue prime parole dopo il saluto ai familiari e a Monti: “Sto bene e spero di tornare al più presto in Africa”.

È appena arrivata in Italia Rossella Urru, la cooperante sarda rapita in Algeria e finalmente liberata ieri, dopo nove lunghi mesi di prigionia. Ad attenderla per abbracciarla all’aeroporto militare di Ciampino, a Roma, oltre ai suoi genitori arrivati da Samugheo, c’erano il Presidente del Consiglio Mario Monti, il quale ha dato a nome del Paese il suo bentornato a Rossella e i ministri degli Esteri Terzi, per l’Integrazione e Cooperazione internazionale Riccardi e il sottosegretario De Gennaro. Dopo il brevissimo discorso del premier Monti, che ha confermato alla Urru la vicinanza che l’intero Paese ha mostrato nei suoi confronti e la forza che hanno avuto i suoi genitori, è stata lei stessa a voler dire qualche parola.

“Continuerò a lavorare” – La cooperante ha espresso soprattutto il suo ringraziamento nei confronti di quanti hanno lavorato affinché venisse liberata: ha nominato lo Stato italiano, il Ministero degli Esteri, l’Unità di crisi e tutto il movimento che in questi mesi è stato vicino anche alla sua famiglia. Ha detto di stare bene, di essere serena e soprattutto è apparsa convinta nel voler continuare a svolgere il suo lavoro nella cooperazione. Perché ha ammesso che in alcuni casi ha avuto paura ma anche che è stata trattata bene: “Ho rischiato in prima persona ma spero di tornare in Africa al più presto”.

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