Rossanna, italiana morta carbonizzata in un rogo a Ibiza. La sorella: “Vogliamo la verità”
Rossanna Venturini era un'interprete italiana di 40 anni che viveva ad Ibiza, famosa meta vacanziera spagnola, dove lo scorso 13 maggio è morta carbonizzata durante un maxi incendio scoppiato in un edificio occupato. La notizia, all'epoca dei fatti, non è neppure arrivata sui media nostrani e i suoi familiari sono stati avvisati dell'accaduto solo un mese dopo quella tragedia. Proprio i fratelli di Rossanna, a 6 mesi dal suo decesso, hanno deciso di far conoscere la sua storia e di fare un appello alle istituzioni affinché possano aiutarli a far luce su quanto successo. "Non sappiamo nemmeno dove sia il suo corpo adesso. Non mi sarei mai immaginata di dover elemosinare giustizia, ma non posso fare altro arrivati a questo punto", ha detto Marina, sorella di Rossanna, a Fanpage.it.
Tutto è cominciato lo scorso 13 maggio quando Rossanna Venturini, interprete originaria di Asmara ma con cittadinanza italiana di 40 anni, muore nel corso di un rogo a Ibiza. "Viveva lì da circa 3 anni, prima era stata a Londra e per cinque anni in Indonesia", ha ricordato la sorella della donna, Marina, che vive in Italia insieme ad altri 2 fratelli. La stampa spagnola si è occupata della vicenda: come scrive El Diario de Ibiza, Rossanna viveva nell'edificio occupato a Es Viver, nei pressi di una delle spiagge più famose dell'isola, dove si è verificata l'esplosione. I vigili del fuoco hanno trovato il suo corpo carbonizzato nell'area in cui pare si fosse trasferita insieme al compagno, che per primo ha allertato le forze dell'ordine su una sua possibile scomparsa. Anche se pare non ci siano dubbi sulla sua identità, stando anche ad alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti, non è mai arrivata l'ufficialità del test del Dna, a cui è stato sottoposto uno dei suoi fratelli circa 3 mesi dopo la sua morte. Le autorità spagnole avrebbero anche fermato due persone in relazione all'incendio.
"Noi siamo stati avvisati della morte di Rossanna un mese dopo il fatto. L'ultima volta che ci eravamo sentite è stato a febbraio – ha detto a Fanpage.it la sorella Marina -. Noi al momento non sappiamo nulla, non abbiamo i mezzi economici per andare in Spagna, uno dei miei fratelli ci è stato il mese scorso per sottoporsi al test del Dna ed è stato avvicinato da un avvocato del posto di cui ci siamo fidati ma che ancora non ci ha dato nessuna notizia. Abbiamo sentito la Farnesina, che all'inizio ci ha dato la sua disponibilità ma siamo rimasti soli. Per questo rivolgo un appello alle istituzioni: affinché ci aiutino a conoscere la verità e a sapere dove si trova il corpo di nostra sorella, che è ancora in qualche camera mortuaria spagnola. Nessuno si merita un epilogo del genere". Fanpage.it ha contattato la Farnesina e resta in attesa di un riscontro.