Romney avanti in Nevada, la vittoria alle primarie repubblicane è più vicina
Mitt Romeny compie un deciso passo avanti nella corsa alla candidatura per la Casa Bianca vincendo anche in Nevada. Dopo le sofferte prove nei primi appuntamenti elettorali delle primarie repubblicane, quella di ieri potrebbe rappresentare la svolta decisiva per la strada dell'ex Governatore del Massachusetts. La vittoria questa volta è netta, con il 44% dei voti Romney ha staccato di forza i suoi avversari, in primis Gingrich che ha totalizzato solo il 26% dei consensi, e Ron Paul che si è fermato al 18%. Con questo trionfo Romney potrà ancora di più contare sull'appoggio degli indecisi, che per ricompattare il partito attendevano l'uomo che si sarebbe rivelato il più forte per sfidare Obama alle Presidenziali americane di novembre.
PRONOSTICI CONFERMATI – Questa volta i pronostici hanno visto giusto e gli attacchi degli avversari di partito, soprattutto sulle sue rendite e gli affari finanziari, non sono serviti. Romney dopo aver pubblicato i suoi redditi ha puntato molto sulla condizione economica degli Stati Uniti visitando quartieri poveri e concentrandosi molto a rintuzzare le promesse di Obama, più che nel rispondere ai suoi colleghi di partito. Il Nevada è stato sempre uno Stato favorevole a Romeny che qui vinse anche nel 2008 contro McCain, e fa incassare all'ex Governatore la seconda vittoria consecutiva dopo quella in Florida. Più che le tre vittorie su cinque, però, Romney ora ha il vantaggio dei 95 delegati raccolti a fronte dei 30 del suo avversario più prossimo, Newt Gingrich. Certamente gli Stati più popolosi come il Texas o la California conteranno molto di più in termini di delegati, ma la strada sembra spianata. "Mi avete ridato il vostro voto di fiducia, questa volta lo porterò alla Casa Bianca" ha detto fiducioso Romney ai suoi sostenitori dopo la vittoria, e già si prepara per gli appuntamenti della settimana prossima in Colorado e Minnesota, dove è comunque il favorito della vigilia.
GLI SFIDANTI ANCORA IN CORSA – Lo sconfitto Gingrich, però, non ha nessuna intenzione di mollare e in conferenza stampa promette battaglia fino all'ultimo voto. "Sarò candidato per la presidenza degli Stati Uniti, andrò a Tampa" ha detto l'ex speaker della Camera dopo la sconfitta in Nevada, riferendosi all'appuntamento finale dei Partito Repubblicano, in programma ad agosto, per eleggere lo sfidante di Obama alle presidenziali. Anche gli altri due concorrenti, Ron Paul e Rick Santorum, confermano che non si ritireranno dalla corsa, anche se le loro speranze ormai sembrano ridotte al minimo.