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Romania, chi è Calin Georgescu l’ingegnere filorusso che ha vinto il primo turno delle elezioni

Călin Georgescu, 62 anni, una formazione da ingegnere e alcuni incarichi diplomatici alle spalle, ha vinto da candidato indipendente il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Andrà al ballottaggio l’8 dicembre. Le sue posizioni più note sono quelle a sostegno della Russia di Putin, contro la Nato e l’Ue, e in favore di politici di estrema destra della storia del Paese.
A cura di Luca Pons
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Călin Georgescu è stato il vincitore a sorpresa del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Ha ottenuto oltre il 22% dei voti, più di quanto gli aveva assegnato la maggior parte dei sondaggi. Questo significa che si presenterà al ballottaggio, in programma l'8 dicembre 2024, con la possibilità di vincere contro la liberale di centrodestra Elena Lasconi e il premier in carica Marcel Ciolacu. Georgescu, nato il 26 marzo 1962, è noto nel Paese non per la sua carriera politica, ma per la fama guadagnata sui social con posizioni populiste, filorusse e di estrema destra.

Chi è Georgescu, gli incarichi politici e le posizioni di estrema destra

Di formazione scientifica, come detto, il 62enne ha comunque ricoperto vari incarichi internazionali. Ad esempio, è stato relatore speciale per i rifiuti pericolosi nel Programma ambientale dell'Onu dal 2010 al 2012, mentre dal 2015 al 2016 è stato direttore esecutivo del Global Sustainable Index Institute, sempre delle Nazioni unite. In più, ha avuto anche numerosi ruoli tecnici (ma di nomina politica) all'interno del ministero dell'Ambiente rumeno, che lo ha interpellato più volte dagli anni Novanta in poi.

La sua vicinanza con il mondo politico, quindi, è stata piuttosto continua. Il primo vero impegno è arrivato con la candidatura a premier, nel 2020 e di nuovo nel 2021, insieme al partito di estrema destra Alleanza populista e nazionalista per l'unione dei romeni.

La prossimità con l'estrema destra era diventato palese a novembre 2020, quando in un'intervista aveva difeso ed elogiato Ion Antonescu, dittatore fascista che guidò il Paese nella Seconda guerra mondiale e fu condannato per crimini contro l'umanità, e Corneliu Codreanu, politico e ideologo fascista della stessa epoca. Per le sue parole ("la storia nazionale parla e ha parlato tramite loro e non attraverso i lacchè delle potenze globaliste che oggi governano la Romania") nel 2022 è stata aperta un'indagine con l'accusa di aver promosso "persone colpevoli di genocidio".

Le parole su Putin e la Nato

Per quanto riguarda la politica contemporanea, Georgescu – che alle presidenziali si è candidato da indipendente – ha chiarito in più occasioni che sostiene la linea del presidente russo Vladimir Putin. Nel 2022 lo ha definito "uno dei pochi veri leader" al mondo, facendo complimenti poi anche al premier ungherese Viktor Orbán. È stato anche duramente critico nei confronti della Nato, e ha criticato la decisione di installare uno scudo antimissile balistico della Nato in Romania. In linea con queste posizioni, ha più volte messo in discussione l'appoggio all'Ucraina.

Il suo exploit elettorale si può spiegare in parte con un grande successo sui social. Proprio sule piattaforme online – specialmente Tiktok – il 62enne ha concentrato la propria campagna, insistendo ad esempio sul tema dell'Ucraina. Si è presentato quindi come una figura lontana dalla politica istituzionale, attirando voti grazie a una linea anti-establishment. Resta da vedere se l'8 dicembre gli elettori romeni confermeranno la vittoria arrivata al primo turno o se il risultato sarà ribaltato.

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