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Aggiornamenti sull'incendio della Grenfell Tower a Londra

Rogo Londra, polizia cerca i possibili errori dei soccorritori nelle telefonate di Gloria

Le autorità avrebbero invitato gli inquilini a restare nei loro appartamenti nonostante l’avanzare dell’incendio che ha distrutto a giugno la Grenfell Tower di Londra. I genitori di Gloria Trevisan, giovane vittima italiana, sono a Londra per consegnare gli audio delle ultime telefonate della figlia.
A cura di Susanna Picone
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I genitori di Gloria Trevisan sono in questi giorni a Londra insieme al loro avvocato Maria Cristina Sandrin per consegnare dei file audio con le ultime telefonate della giovane architetto padovana morta nel drammatico rogo della Grenfell Tower, la torre a ovest di Londra devastata la notte del 14 giugno scorso da un incendio che ha ucciso oltre ottanta persone. Gloria viveva da qualche tempo in quel palazzo insieme al fidanzato Marco Gottardi, morto insieme a lei in quella drammatica notte. Prima di morire i due giovani italiani chiamarono i loro cari in Italia. La prima telefonata di Gloria arrivò circa mezz’ora dopo lo scoppio dell’incendio: “Mamma qui è scoppiato un incendio ma la situazione è sotto controllo. Ci hanno detto di rimanere negli appartamenti e che verranno a prenderci”, così la ragazza tentò di tranquillizzare i genitori a notte fonda. Circa trenta minuti dopo però Gloria piange mentre dice alla madre che non potrà riabbracciarla: il rogo li avrebbe uccisi.

I pompieri in un primo momento invitarono tutti gli inquilini a restare in casa – Ora, come scrive il Mattino di Padova, i genitori della ragazza sono tornati nella capitale britannica per consegnare quei file con le ultime parole della figlia. È un atto istruttorio dell’indagine aperta per fare luce sul disastro della Grenfell Tower di Londra: il fatto che gli inquilini in un primo momento siano stati spinti a restare all’interno dei rispettivi appartamenti potrebbe essere stato un errore commesso da chi dirigeva le operazioni di soccorso quella notte. In questi mesi la polizia ha ascoltato molte persone sopravvissute al disastro, compreso un altro italiano, Antonio Roncolato, che quella notte riuscì a salvarsi. Anche lui ha confermato che i pompieri in un primo momento invitarono tutti gli inquilini a restare in casa. “Ci sarà tempo per parlare, ora ci concentriamo sull’indagine. Ho voluto venire per consegnare personalmente la chiavetta usb con all’interno i file audio nelle mani dei poliziotti”, si è intanto limitata a dire in questa fase l’avvocato della famiglia Trevisan.

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