Rogo del Corano, assaltata e incendiata l’ambasciata svedese a Baghdad
Una folla di manifestanti ha assaltato l'ambasciata svedese a Baghdad, in Iraq, nel corso di una manifestazione organizzata dai sostenitori del leader religioso Moqtada Sadr alla vigilia di un nuovo evento in Svezia dove gli organizzatori sarebbero intenzionati a bruciare una nuova copia del Corano, dopo l'episodio di tre settimane fa. Il governo iracheno ha anche espulso l'ambasciatore svedese.
Nessun membro del personale della sede diplomatica è stato ferito, la polizia in assetto antisommossa ha usato gli idranti per disperdere i manifestanti. Alcuni sarebbero riusciti a entrare nell'ambasciata, mentre altri sono rimasti nelle strade della città armati di bandiere irachene.
Diverse le testate che hanno diffuso i video dell’assalto. Un corrispondente dell'Afp ha visto del fumo alzarsi dall'edificio.
Siamo al corrente della situazione – hanno fatto sapere da Stoccolma dal ministero degli Esteri – Lo staff della nostra ambasciata è in sicurezza e il ministero è in contatto costante con il personale".
Il ministro degli Esteri iracheno ha condannato "con la massima fermezza" i fatti invitando le forze di sicurezza ad aprire un'inchiesta urgente. "Il governo iracheno – si legge in una nota – ha dato istruzioni ai servizi di sicurezza competenti di avvisare un'indagine urgente e di prendere tutte le misure necessarie per fare luce sulle cause dell'incidente e identificare gli autori".
L'assalto arriva a margine dell'okay dato dalle autorità svedesi ad una manifestazione in programma per oggi all'esterno dell'ambasciata irachena a Stoccolma: l’organizzatore, Salwan Momika, un rifugiato iracheno in Svezia, intende dare di nuovo alle fiamme una copia del Corano e una bandiera irachena. Dell’autorizzazione ha parlato ieri Le Figaro.
Salwan stesso aveva bruciato alcune pagine di una copia del testo sacro davanti alla più grande moschea di Stoccolma, lo scorso 28 giugno durante l'Eid al-Adha, una festività celebrata dai musulmani di tutto il mondo.