Rivolta in Georgia per la legge sugli agenti stranieri, idranti contro i manifestanti pro Europa
Continua la protesta in Georgia contro la legge sugli agenti stranieri. Migliaia di manifestanti si sono riuniti a Tbilisi dove si sono verificati scontri con la polizia. Stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa le forze speciali della Georgia avrebbero utilizzato cannoni ad acqua e spray al peperoncino per disperdere i manifestanti radunati dinnanzi al Parlamento.
L'intervento delle forze speciali segue il tentativo dei dimostranti di smantellare una delle barriere poste nel perimetro che circonda l'assemblea legislativa. I manifestanti, alcuni dei quali hanno lanciato delle uova contro gli agenti, avrebbero anche tentato di entrare nell'edificio prima di essere respinti dalla polizia antisommossa arrivata vicino all'ingresso laterale del Parlamento nel centro della capitale georgiana.
Iconiche sono già diventate le drammatiche immagini di una donna che durante gli scontri ha sventolato una bandiera dell'Unione Europea resistendo agli idranti della polizia. Secondo l'agenzia di stampa "Interpressnews" sarebbe stato Giorgi Vashadze, il leader del partito di opposizione Strategy Builder, a invitare le migliaia di manifestanti riunitesi dinnanzi alla sede dell'assemblea legislativa a entrare nell'edificio.
“Proponiamo di fare il passo successivo: pacificamente e con calma, da entrambe le parti, assediamo il Parlamento, che vi appartiene. Facciamolo pacificamente. Chiediamo alla polizia di non impedire l'accesso ai manifestanti pacifici", ha detto Vashadze. Il Parlamento è presidiato da agenti della polizia in tenuta antisommossa e, all'ingresso, sono state poste da questa mattina della barriere per arginare qualsiasi tentativo di accedere all'interno dell'edificio.
La normativa sugli "agenti stranieri", approvata in prima lettura dall'assemblea, è osteggiata dalle opposizioni e dalla Ue, che la vedono come un mezzo per limitare le attività dei media e delle ong, sul modello di quella analoga varata nel 2012 in Russia.
Il partito di governo Sogno Georgiano, sostenitore della nuova legge, aspira all'ingresso nella Ue e nella Nato, pur cercando di seguire una linea pragmatica nelle relazioni con Mosca, con cui la Georgia ha combattuto una guerra nell'estate del 2008.
Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha tuttavia affermato che l'adozione della legge "non è compatibile con il percorso dell'Ue auspicato dalla maggioranza dei georgiani". Anche l'Alto rappresentante per la politica Estera Josep Borrell ha osservato che la normativa potrebbe ostacolare l'ingresso in Ue della Georgia, che ha avanzato la sua candidatura un anno fa.